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  • g75 22/8 pp. 9-12
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  • Ero sindaco
  • Svegliatevi! 1975
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  • Una visita che dà risultati di lunga portata
  • Il sindaco ha una nuova veduta della politica
  • Cresce in Italia l’interesse per la Bibbia
    Svegliatevi! 1979
  • Ricompensata la loro ricerca della vera religione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
  • La religione nella politica: A che cosa conduce?
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  • Un uomo che l’ha trovata
    Svegliatevi! 1978
Altro
Svegliatevi! 1975
g75 22/8 pp. 9-12

Ero sindaco

HO AVUTO la fortuna di crescere in una famiglia di sani princìpi morali. Per cui mi fu insegnato a essere onesto, sincero e verace, qualità che avrebbero fortemente influito sulle importanti decisioni prese in seguito nella mia vita.

Dall’Azione Cattolica passai alla politica, in quanto pensavo che si debba contribuire fattivamente allo sviluppo politico e sociale della società. In altre parole, che si debba divenire parte integrante del momento storico in cui ognuno vive.

E così nelle elezioni amministrative del 1970 fui eletto consigliere comunale e dal consiglio passai alla carica di sindaco di una cittadina del Piemonte, Italia. In questa nuova veste mi trovai a dover operare col mondo della politica, con la burocrazia e coi cittadini, soprattutto come contribuenti.

Mi accorsi subito che la corruzione aveva raggiunto tutti i livelli della società, che il politico operava per motivi di interesse personale, onde rimanere al potere. Pertanto le decisioni prese erano faziose. Ogniqualvolta si impostava qualche cosa di costruttivo, vi era sempre l’ostruzionismo della burocrazia. Per cui non era mai possibile portare a termine qualcosa prima di sei o sette mesi.

In questo ambiente cercai di lottare il più possibile per far prevalere l’onestà e la rettitudine, non perdendo mai di vista gli interessi della collettività. Così riuscii a cambiare qualche cosa, ma, ahimè, quanti nemici mi feci!

Notai che la maggioranza dei miei concittadini desiderava la giustizia, degli altri però. Ogni volta che erano in gioco i loro interessi personali, cercavano i favori di un amico, o il compromesso o una scappatoia, o tentavano di intimorire l’amministratore, o ricorrevano alla violenza morale per trarne privilegi personali.

Una visita che dà risultati di lunga portata

Mentre lottavo fra tutte queste difficoltà, il giorno di Natale del 1972 vennero alla mia porta un uomo e una donna che cominciarono a parlarmi di Dio e della Bibbia, dicendo che era prossimo un cambiamento sulla terra. Un po’ sbalordito, accettai una breve conversazione. Mi lasciarono il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna e alcune riviste e dissero che sarebbero ripassati per sapere come li avevo trovati.

Dopo aver letto alcune pagine del libro Verità, smisi, poiché mi sembrava quasi ridicolo. Parlandone, mia moglie e io ci chiedevamo: ‘Questa gente, per andare alle porte a dire queste cose, deve ben avere una ragione, un fondamento; se quello che dicono lo deducono dalla Sacra Bibbia, come mai lo hanno capito loro, mentre la nostra Chiesa Cattolica, con quasi duemila anni di storia, lo ignora?’

Com’era nostra abitudine, la domenica successiva andammo a messa, essendo cattolici sinceri e praticanti. Dopo la spiegazione del Vangelo, il parroco avvisò i presenti affinché non dessero ascolto a coloro che si erano identificati come “cristiani” o come “testimoni di Geova”.

La domenica seguente, avendo saputo che i testimoni di Geova erano ripassati per il paese, il sacerdote si arrabbiò e disse in modo categorico di non ascoltare quelle persone in quanto erano protestanti che non credevano in Cristo e per di più cercavano in modo invadente di far accettare le loro idee.

Nelle settimane successive il sacerdote inveì ripetutamente contro i testimoni di Geova, chiamandoli “lupi rapaci”.

Io e mia moglie, contrariamente a quanto aveva detto il parroco, o per curiosità oppure per reazione all’ambiente che ci circondava, ricevemmo in casa nostra questi “cristiani” detti testimoni di Geova. Ma con nostra sorpresa constatammo che le loro intenzioni erano pacifiche e il loro comportamento era mansueto e umile.

Come cattolici pensavamo di trovarci nella vera religione e quindi le discussioni che iniziammo con i Testimoni erano più che altro per far capire loro che si sbagliavano. Ma più si continuava lo studio e più si capiva che a sbagliare eravamo noi. Ricorremmo più di una volta al nostro parroco, che però dimostrava di non essere in grado di darci le spiegazioni necessarie e, a detta di lui stesso, non si sentiva preparato.

Spinti ormai dalla sete di conoscere la verità ci impegnammo a discutere con persone che consideravamo molto ferrate in fatto di Bibbia, sia cattolici che protestanti. Trattammo molti punti importanti. Comunque, né il teologo cattolico né il pastore protestante trovarono alcuna base scritturale per sostenere le loro teorie. Quindi dovemmo concludere che la verità si trova nelle Sacre Scritture, ed era predicata solo da quelli che adempivano il comando di Gesù di amarsi gli uni gli altri, distinguendosi così come suoi veri discepoli.

Il cattolico medio riceve nell’adolescenza una formazione religiosa basata su schemi e preghiere imparate a memoria, dopo di che la sua spiritualità dovrebbe appagarsi della sola funzione domenicale. Gli è dato a intendere che alla sua salvezza ci pensa il prete il quale celebra i vari sacramenti. La sua coscienza s’inaridisce e s’indurisce e, alla fine, diventa spesso insensibile, corrotta e immorale.

Compresi così gli errori della Chiesa Cattolica a livello dottrinale e vorrei citare quelli che mi hanno maggiormente colpito. Per esempio: Come possono giustificare la trinità leggendo le seguenti scritture: Filippesi 2:5, 6 e Giovanni 14:28? Così pure, come possono sostenere che abbiamo un’anima immortale alla luce di Genesi 2:7; Ecclesiaste 9:5; Giobbe 14:13; e 34:14, 15? Inoltre, se esaminiamo il comportamento delle chiese della cristianità, le violenze che hanno operato in tutta la storia e in particolare nelle recenti guerre mondiali, e se paragoniamo questa condotta a Giovanni 13:34, è evidente che tale condotta è incompatibile con il vero cristianesimo.

Da questo potei constatare il falso insegnamento della Chiesa Cattolica e così poco alla volta l’abbandonai ed iniziai con mia moglie a frequentare la Sala del Regno dei testimoni di Geova. Aumentando la nostra conoscenza, comprendemmo che i testimoni di Geova erano davvero il popolo di Dio.

Il sindaco ha una nuova veduta della politica

Il mondo della politica cominciava a darmi fastidio anche più di prima, poiché capivo che la disonestà e l’egoismo che lo permeavano erano dovuti alla mancanza di crescita spirituale nella conoscenza della Parola di Dio, la Bibbia.

Pensavo che il continuare nella politica non sarebbe stato di alcun giovamento per il contesto sociale nel quale io vivevo, perché per farlo bisogna scendere nel compromesso e nella corruzione, altrimenti si è schiacciati ed emarginati. Credo che la società può cambiare solo se si cambia il cuore degli uomini e non se qualche persona onesta si impegna nelle diverse attività sociali.

Questo lo conferma il fatto che se il mondo è quello che è, non significa che persone moralmente sane non si siano impegnate socialmente, ma che gli sforzi onesti dei pochi sono stati sopraffatti dalla malvagità dei molti.

Ora capivo perché le forze politiche ed amministrative erano, sono e saranno incapaci di risolvere i problemi sociali che a mano a mano si presentano e perché esistono larghe zone dell’Italia del Sud senz’acqua potabile e senza luce, enti mutualistici con deficit spaventosi, strutture scolastiche insufficienti, inquinamenti irrefrenabili, inflazione galoppante, delinquenza e violenza dilaganti.

Comunque, come sindaco, dato l’impegno amministrativo assunto quando ero ancora cattolico, sentivo una responsabilità verso i miei concittadini. Ma nello stesso tempo la conoscenza della verità mi faceva capire che la mia posizione non era accettevole presso Geova. Comprendevo cioè che dovevo operare in questa direzione come la cosa più giusta da fare e dovevo operare nel modo cristianamente richiesto, ossia senza alcun compromesso. Dopo aver tanto pensato decisi di andare dal prefetto per spiegargli l’intenzione che avevo di lasciare l’incarico di sindaco. Questi si dimostrò una persona comprensiva e mi assicurò il suo interessamento affinché gli altri componenti l’amministrazione fossero in grado di portare a termine il mandato senza elezioni anticipate. Erano appunto queste elezioni anticipate che desideravo evitare, per non dare al comune ulteriori spese.

Così potei ritirarmi. Ora io e mia moglie ci sentivamo interiormente tranquilli e sereni per la scelta che avevamo fatto. Era nostro desiderio dedicarci a Geova e simboleggiarlo pubblicamente con l’immersione in acqua, ciò che fummo in grado di fare.

Ed ora mia moglie ed io siamo felici di far parte del popolo di Geova e di metterci al servizio del vero Dio con sentimento d’amore e apprezzamento e con il sincero desiderio di aiutare anche altri ad avere questa grande felicità nel cuore. — Da un collaboratore.

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