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  • La cristianità segue le orme di Canaan

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  • La cristianità segue le orme di Canaan
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Svegliatevi! 1989
g89 22/1 pp. 7-11

La cristianità segue le orme di Canaan

I CANANEI avevano una religione che veniva praticata con la fornicazione, l’adulterio, l’omosessualità e l’uccisione di bambini. A causa d’essa il paese li vomitò. Gli israeliti imitarono quella religione e mischiarono tali oscenità con l’adorazione di Geova, e il paese vomitò anche loro. Oggi ci sono persone e religioni che si dichiarano cristiane eppure imitano quelle immoralità sessuali commesse nell’antichità. Fornicazione e adulterio sono diventate una cosa comune. L’omosessualità e la soppressione di vite ancora nel grembo materno dilagano. In Canaan bambini indesiderati erano sacrificati a centinaia; oggi sono gettati nell’immondizia a milioni: 55 milioni in un anno. — Confronta Esodo 21:22, 23.

Per non essere classificate come antiquate o puritane, molte chiese della cristianità si sono affrettate a seguire la moda del “tutto è lecito”. Alcune offrono addirittura i mezzi per compiere peccati sessuali “senza pericolo”, come quel ministro unitariano universalista che ha interrotto il sermone per distribuire alla congregazione dei profilattici.

Un giornalista, egli stesso episcopaliano, ha detto: “La Chiesa Episcopale degli anni ’80 è un laboratorio teologico di tassidermia. Si può star certi che imbalsamerà ed esporrà in vetrina qualsiasi tendenza sociale appaia più attuale. Certi anni è la politica. Quest’anno è il sesso”. Egli si riferisce a un nuovo programma di educazione sessuale secondo cui “i cristiani che rifiutano di condonare il sesso gay . . . e la felicità dei non sposati sono antiquati”. Un vescovo episcopaliano di New York crede che “un giorno le relazioni omosessuali responsabili saranno accettate come volontà di Dio”.

Roy Howard Beck, che collabora al settimanale religioso United Methodist Reporter, ha scritto nel suo libro On Thin Ice: “Tra coloro che sono stati colti in flagrante [immoralità] c’erano predicatori evangelici televisivi, predicatori di religioni tradizionali, vescovi, famosi capi carismatici, esponenti laici molto in vista, pastori riveriti di piccole chiese, sacerdoti, pentecostali, liberali, conservatori, e chi più ne ha più ne metta. Che bel quadro di ciò che la chiesa sta facendo per elevare la società!” — Pagina 214.

La Chiesa Anglicana

Il Sinodo Generale della Chiesa Anglicana si riunì nel novembre del 1987 per considerare una mozione con cui veniva invitato a riaffermare che “fornicazione, adulterio e atti omosessuali sono peccato”. Il segretario generale del Movimento Cristiano delle Lesbiche e dei Gay dichiarò: “Se questa mozione venisse accettata distruggerebbe la Chiesa, e l’arcivescovo di Canterbury lo sa. Per dire una cifra approssimativa, crediamo che il 30-40 per cento degli ecclesiastici della Chiesa Anglicana sia costituito da omosessuali”.

La cronista Philippa Kennedy, scrivendo sul Daily Express inglese del 29 ottobre 1987, disse: “L’attacco di Margaret Thatcher ai capi della Chiesa per il fatto che non impartiscono alla nazione un’appropriata guida morale renderà più interessante quello che promette d’essere uno dei grandi match clericali del decennio. Infatti, non è solo il primo ministro a credere che i vescovi in generale, e l’arcivescovo di Canterbury in particolare, siano una massa di chiacchieroni smidollati”.

L’11 novembre 1987 la mozione fu discussa, si riscontrò che era una pillola troppo grossa da ingoiare e venne accantonata con un fragile emendamento approvato dalla stragrande maggioranza. Così non fu “uno dei grandi match clericali del decennio”. Finì in nulla. I vescovi si allenarono con l’ombra, scansarono i colpi, schivarono i pugni saltellando, fintarono e fecero marcia indietro.

Ecco la decisione del Sinodo Generale: L’ideale sono i rapporti sessuali in una relazione coniugale permanente; fornicazione e adulterio sono peccati contro questo ideale; gli atti omosessuali vengono meno a questo ideale; tutti i cristiani devono essere esemplari in ogni sfera della moralità, inclusa la moralità sessuale. Gli atti omosessuali vennero classificati come meno gravi della fornicazione e dell’adulterio: mentre questi ultimi sono peccati contro l’ideale, l’omosessualità viene solo meno a questo ideale. I fornicatori non sono rimossi. Gli adùlteri non sono allontanati. I sacerdoti e i vicari omosessuali sono riabilitati.

La tromba del sinodo emise un suono indistinto e la mozione originaria presentata dal parroco Tony Higton ne uscì completamente trasformata. (1 Corinti 14:8) Tuttavia, stranamente, egli votò a favore della versione svigorita ed era “molto, molto contento” del risultato. È difficile capire una reazione del genere se si considerano le sue precedenti dichiarazioni. “Se la Chiesa non mette a posto la sua casa”, aveva minacciato, “Dio la giudicherà”.

Durante il sinodo, Higton aveva presentato un sensazionale dossier contenente prove a carico del clero omosessuale. Un ecclesiastico era stato condannato per molestie sessuali a fanciulli, ma era stato solo spostato in un’altra parrocchia. Un altro, condannato per atti osceni in un gabinetto pubblico, era stato assegnato a un’altra diocesi, e anche lì era stato condannato per un reato simile, senza tuttavia essere privato della dignità sacerdotale. I sacerdoti anglicani omosessuali di Londra, aveva riferito Higton, gestivano una bancarella per la “vendita di letteratura che, a quanto si dice, incoraggiava la promiscuità omosessuale, il ricorso a prostituti e svariati atti omosessuali”. A quanto si diceva, la bancarella vendeva un libro in cui era raffigurata “una bambina di cinque anni a letto con il padre e l’amante maschio di lui”.

Dal momento che le prove di Higton erano state ignorate, come poteva essere “molto, molto contento”? Indubbiamente perché gli ecclesiastici anglicani sono anime tenere che si accontentano con facilità. Una notizia di cronaca diceva: “Bisogna ammettere che nessuno di questi scandali è stato accolto da tuoni, piuttosto dalla delicata pioggerellina in cui gli anglicani sono esperti”.

È comprensibile che gli ecclesiastici omosessuali siano stati contenti. “Il sinodo ha chiaramente dato alla comunità dei gay e delle lesbiche un posto nella vita della Chiesa”, hanno detto. Dopo tutto, l’arcivescovo di Canterbury Runcie aveva “sostenuto che la chiesa non dovrebbe condannare gli omosessuali disciplinati e responsabili”, e aveva detto: “Desidero ribadire che chi è omosessuale di natura è un essere umano completo”.

“Omosessuale di natura”, disse l’arcivescovo di Canterbury. Inermi omosessuali condannati a esser tali per motivi genetici? Così affermano alcuni, dicendo che la condizione omosessuale “è una fondamentale caratteristica psicologica che precede qualsiasi scelta morale”. Hanno liquidato l’apostolo Paolo, che sotto ispirazione condannò l’omosessualità, definendolo “un bel puritano”, come riporta il Times di Londra.

Sir Immanuel Jacobovits, un rabbino capo, mise in dubbio che “tale predisposizione naturale all’omosessualità” fosse stata dimostrata e disse: “L’argomento della predisposizione naturale è una china sdrucciolevole che condurrebbe al crollo dell’intero ordine morale . . . È inammissibile in qualsiasi società che basti una preferenza naturale per rendere esenti dalla colpa. Dobbiamo essere padroni della natura, e non sue vittime”.

L’arcivescovo di Canterbury privò gradualmente di efficacia la dichiarazione di Gesù fino a riformularla così da fare spazio agli omosessuali nella chiesa di Cristo, ed ecco cosa ne venne fuori: ‘In questo tabernacolo terreno della chiesa di Cristo ci sono molte dimore, e nessuno di quelli che ci abitano è senza peccato’. (Confronta Giovanni 14:2). In sostanza quindi diceva: ‘Non scagliate la prima pietra contro nessuno, nemmeno contro gli omosessuali, poiché nella chiesa di Cristo c’è una dimora anche per loro’.

Il ragionamento del vescovo di Chester, Michael Baughen, fu che “il greco del Nuovo Testamento giustificava la nuova enunciazione della dottrina anglicana per esprimere ‘amore, tristezza, sensibilità e comprensione’ verso gli omosessuali”, e che nella Scrittura l’omosessualità era biasimata solo come “allontanamento dalla via”. In realtà le Scritture dicono che gli omosessuali, se non cambiano, non erediteranno il Regno e che “meritano la morte”. — Romani 1:27, 32; 1 Corinti 6:9-11.

Per citare nuovamente il Times, il sinodo dimostrò la veracità dell’“ormai nota accusa che la Chiesa Anglicana non crede a nulla e permette tutto” e confermò “la sua superficiale tendenza a farsi influenzare da ogni novità, ad accettare, come fosse Vangelo, ogni nuova moda liberale”. In un articolo intitolato “Sciocchezza ecclesiastica”, il Liverpool Daily Post diceva: “I capi della Chiesa Anglicana sembrano sempre più incapaci di dichiarare in termini inequivocabili quello che considerano giusto e sbagliato”. E l’Economist osservava ironicamente: “La Chiesa Anglicana è contro le pratiche omosessuali, ma non tanto”.

In un articolo intitolato “Putiferio per la decisione del sinodo sui gay”, il Daily Post citava vari parlamentari conservatori. Un parlamentare definì la decisione del sinodo “vergognosa e codarda”. Un altro: “Temo che l’omosessualità abbia messo fermamente piede tra gli ecclesiastici della Chiesa Anglicana e nella Chiesa Anglicana stessa”. Un terzo: “Questo voto — preferirei chiamarlo un’obbrobriosa sciocchezza — mette effettivamente a repentaglio i fanciulli. Molti omosessuali che non riescono a trovare un partner rivolgono le loro attenzioni ai bambini ed è sotto questo aspetto che sono particolarmente vulnerabili i ragazzi che frequentano la chiesa. . . . Per essere schietti, la Chiesa non si è purgata di un male che dilaga nelle sue stesse file”.

La Chiesa Cattolica

La Chiesa Cattolica disapprova apertamente l’omosessualità, definendola un grave peccato. In pratica, però, essa copre i sacerdoti colpevoli e permette loro addirittura di continuare le loro perversioni sessuali. Certo è che papa Giovanni Paolo II è stato tenero con gli omosessuali quando ha detto: “Sono nel cuore della chiesa”.

Un giornale cattolico indipendente, il National Catholic Reporter, del 27 febbraio 1987 diceva che secondo i calcoli del clero omosessuale, il 50 per cento dei sacerdoti cattolici americani è omosessuale. Questa cifra è contestata. Uno psicologo, basandosi su 1.500 interviste, dice che il 20 per cento dei 57.000 sacerdoti cattolici americani è omosessuale, mentre notizie più recenti inducono “altri terapisti a pensare che oggi la cifra esatta si avvicini di più al 40 per cento”.

Solo un anno fa i giornali degli Stati Uniti erano pieni di notizie relative a minori che erano stati oggetto di aggressioni sessuali da parte di sacerdoti cattolici. Un esempio tipico è la seguente notizia apparsa sul Mercury News di San José (California) del 30 dicembre 1987:

“In un’epoca in cui la nazione prende sempre più coscienza dei problemi dell’infanzia maltrattata, la Chiesa Cattolica negli Stati Uniti continua a ignorare e nascondere i casi di sacerdoti che molestano sessualmente i bambini, stando ai verbali dei tribunali, ai documenti interni della chiesa, alle autorità civili e alle vittime stesse.

“Le autorità ecclesiastiche insistono che un caso tristemente noto verificatosi nella Louisiana nel 1985 nel quale un sacerdote aveva molestato almeno 35 ragazzi ha insegnato loro ad affrontare decisamente il problema. Ma un’indagine condotta dal Mercury News per tre mesi rivela che in oltre 25 diocesi del paese, le autorità ecclesiastiche non hanno informato le autorità competenti, hanno trasferito in altre parrocchie i sacerdoti colpevoli di molestie, ignorato le lamentele dei genitori e dato poca importanza al danno che le piccole vittime potrebbero subire. . . . Alle piccole vittime e alle loro famiglie sono già stati pagati milioni di dollari per danni, e secondo la stima di un rapporto della chiesa fatto nel 1986, nel prossimo decennio il debito della chiesa potrebbe raggiungere il miliardo di dollari”.

Il “caso tristemente noto verificatosi nella Louisiana nel 1985”, menzionato nella notizia del Mercury News, riguardava un sacerdote di nome Gilbert Gauthe. Sono stati “pagati 12 milioni di dollari alle sue vittime”. Le attività omosessuali di Gauthe erano note da anni, ma ‘la diocesi aveva risolto il problema cambiandogli parrocchia almeno tre volte’. In un caso “i genitori confermarono che Gauthe aveva sodomizzato il loro bambino di sette anni il primo giorno che aveva fatto il chierichetto continuando poi per un intero anno, finché il sacerdote non era stato trasferito”.

La notizia menzionava anche il “danno che le piccole vittime potrebbero subire”. A volte il danno è irreversibile. Un ragazzo di 12 anni si è tolto la vita, lasciando un biglietto in cui diceva che “non valeva la pena di vivere” dopo essere stato “reso praticamente schiavo dei desideri sessuali di un frate francescano”. Un altro, molestato da un sacerdote, si è impiccato dopo aver detto a suo fratello: “Trova padre S— e digli che lo perdono”.

La maggioranza delle aggressioni sessuali riguarda i ragazzi, ma ne sono vittime anche delle ragazze. Il Plain Dealer di Cleveland del 19 dicembre 1987 riferiva che nel 1986 una sedicenne e i suoi genitori iniziarono un procedimento civile contro sette sacerdoti per molestie sessuali. La ragazza era rimasta incinta e i sacerdoti l’avevano incitata ad abortire. Al suo rifiuto, avevano disposto di mandarla nelle Filippine per nascondere la sua gravidanza. La chiesa è contro l’omosessualità e l’aborto ma a quanto pare la pensa diversamente quando vi sono implicati i suoi sacerdoti.

Le notizie dei giornali elencano numerosissimi casi specifici di giovani cattolici sodomizzati da sacerdoti cattolici, di milioni di dollari spesi in seguito a procedimenti giudiziari, di molte transazioni extragiudiziali e di società d’assicurazioni che “non sono più disposte a coprire il personale delle diocesi contro le accuse di molestie”.

Thomas Fox, editore del National Catholic Reporter, dice: “Per anni i vescovi della nazione hanno tenuto nascosto il problema”. Eugene Kennedy, ex sacerdote e ora professore di psicologia presso la Loyola University, dice: “Quello che si vede in tribunale è solo la parte emersa dell’iceberg”. Thomas Doyle, sacerdote domenicano e avvocato esperto in diritto canonico, dichiara: “Le molestie sessuali a danno di ragazzini da parte di sacerdoti è in assoluto il problema più grave che abbiamo dovuto affrontare nei secoli”.

Cosa dice la Bibbia?

Dice: “Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, poiché le loro femmine hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; e similmente anche i maschi hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa dovuta al loro errore. Benché questi conoscano molto bene il giusto decreto di Dio, che quelli che praticano tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano quelli che le praticano”. — Romani 1:26, 27, 32.

Dice inoltre: “Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. (1 Corinti 6:9, 10) Il versetto 11 aggiunge: “E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati”. I peccatori che diventavano cristiani dovevano purificarsi, altrimenti venivano espulsi: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (1 Corinti 5:11-13) Con questo non vogliamo dire che nelle congregazioni cristiane non vengano mai commessi peccati di natura carnale, ma quando vengono commessi o i peccatori si pentono o vengono allontanati.

Comunque, la maggioranza delle religioni della cristianità non compie quest’opera di purificazione spirituale, cioè l’allontanamento dei fornicatori, degli adulteri e degli omosessuali. Israele pretendeva di servire Geova mentre praticava l’antico culto del sesso. (2 Cronache 33:17) Le congregazioni della cristianità dicono ‘Signore, Signore’ anche se in mezzo a loro l’immoralità sessuale abbonda. Ma Geova chiede: “Come! rubate, uccidete, commettete l’adulterio, giurate il falso, sacrificate a Baal, correte dietro a dèi stranieri che vi sono sconosciuti e poi venite a presentarvi davanti a me, in questa casa che porta il mio nome e dite: Eccoci al sicuro! per continuare ancora a commettere tutte quelle abominazioni?” — Geremia 7:4, 8-10, Edizioni Paoline.

Geova non è da beffeggiare; si miete quello che si semina. (Galati 6:7) Le parole che Geova pronunciò tramite Geremia sono appropriate oggi come lo erano quando il profeta le dichiarò a Israele: “Dovrebbero vergognarsi, perché commettono abomini; ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire”. — Geremia 6:15, Garofalo.

Geova non è parziale. Non guarda in faccia a nessuno. Come avvenne a Canaan e a Israele, così avverrà alla cristianità. — Atti 10:34; confronta Rivelazione 21:8.

[Testo in evidenza a pagina 7]

Episcopaliani: ‘I cristiani che rifiutano di condonare il sesso gay sono antiquati’

[Testo in evidenza a pagina 8]

‘Crediamo che il 30-40 per cento degli ecclesiastici anglicani sia costituito da omosessuali’

[Testo in evidenza a pagina 9]

Copre i “sacerdoti che molestano sessualmente i bambini”

[Testo in evidenza a pagina 10]

“Nel prossimo decennio il debito della chiesa potrebbe raggiungere il miliardo di dollari”

[Testo in evidenza a pagina 10]

Un altro ragazzo, molestato da un sacerdote, si è impiccato

[Testo in evidenza a pagina 11]

Messa incinta da un sacerdote, fu incitata ad abortire

[Testo in evidenza a pagina 11]

“Non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire”

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