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  • Il mondo in cui viveva l’uomo venuto dal ghiaccio

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  • Il mondo in cui viveva l’uomo venuto dal ghiaccio
  • Svegliatevi! 1995
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  • Il clima religioso
  • La storia umana antica e la Bibbia
  • La ricerca delle origini
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Svegliatevi! 1995
g95 8/5 pp. 8-9

Il mondo in cui viveva l’uomo venuto dal ghiaccio

TORNIAMO a Oetzi. Era forse un uomo rozzo, stupido e privo di sensibilità estetica? Cosa indicano gli utensili che possedeva, le sue armi e il suo abbigliamento?

Le sue armi rivelano che Oetzi possedeva un’ottima conoscenza della balistica. Le due frecce finite hanno la caratteristica coroncina di piume, e queste sono incollate ad angolo così da imprimere al dardo un moto a spirale, consentendo di colpire con buona precisione fino a 30 metri di distanza. Le vesti di pelle (di vari animali) dicono qualcosa del gusto di quei tempi. Oggi un vestito, oltre a coprire, deve anche soddisfare determinati canoni estetici. E ai tempi di Oetzi? Descrivendo i reperti, il settimanale Time ha detto: “La veste era stata abilmente cucita a sopraggitto usando tendini e fibre vegetali come fili per creare quello che si presenta come un disegno a mosaico”. I vari pezzi e il modo in cui erano accostati servivano specificamente a ottenere un “effetto patchwork”, afferma il libro Der Mann im Eis (L’uomo nel ghiaccio). E, sopra al vestito, l’uomo venuto dal ghiaccio portava “una mantella di paglia intrecciata, ideale per proteggere dal freddo e, nel caso di una sosta, utilizzabile come ‘materasso’ per isolare il corpo dal terreno”. — Focus, settembre 1993, pagina 13.

Anche nell’equipaggiamento si ritrova “un sorprendente livello di ricercatezza”, fa notare Time. Il pugnale, ad esempio, disponeva di “un fodero di fattura raffinata, ricavato intrecciando vegetali”. L’uomo venuto dal ghiaccio, quindi, a quanto pare viveva in un’epoca davvero “intensa e culturalmente ricca”, come la definisce Giovanni Maria Pace nel libro Gli italiani dell’Età della pietra. — Longanesi, Milano, 1993, pagina 223.

Si potrebbe inoltre accennare ai funghi trovati vicino a Oetzi. Potevano servire ad accendere il fuoco, ma più probabilmente, dicono gli studiosi, l’uomo venuto dal ghiaccio li portava con sé per le loro proprietà antibiotiche e terapeutiche: facevano parte di una sorta di kit per il “pronto soccorso”.

Gusto estetico, capacità intellettuali, conoscenze terapeutiche, oltre che nel campo della metallurgia, dell’agricoltura o dell’arte: diversamente dall’immagine di solito presentata, i contemporanei dell’uomo venuto dal ghiaccio erano molto preparati e competenti in svariati campi. L’archeologo britannico Lawrence Barfield ha affermato: “Oggi pochi di noi possiedono alcune delle capacità che la maggior parte delle persone avrà posseduto durante il quarto millennio [a.E.V.]”. La loro raffinata sensibilità estetica emerge anche, per esempio, dalle raffigurazioni artistiche e dagli oggetti in metallo e ceramica ricuperati nelle tombe dell’epoca.

Il clima religioso

“Stando alle scoperte degli studiosi non c’è mai stato, in nessun luogo e in nessun tempo, un popolo che non fosse in certo qual modo religioso”, dice la New Encyclopædia Britannica. Parlando del ruolo preminente che aveva la religione nell’antichità, il Dizionario delle religioni dice che “nelle opere realizzate a fine religioso vengono profusi beni ed energie sovente incongrui rispetto a quelli impiegati nella vita quotidiana”. — A cura di G. Filoramo, Einaudi, Torino, 1993, pagina 584.

La religiosità al tempo di Oetzi era evidentemente molto sentita. In moltissimi luoghi sono state ritrovate sepolture antiche che attestano la varietà e la ricercatezza dei riti funebri. Oppure si pensi alle decine e decine di figurine fittili raffiguranti divinità di antichi pantheon.

La storia umana antica e la Bibbia

Le civiltà antiche che emergono dalle ricerche degli studiosi, perciò, erano molto complesse. Il quadro non è quello di civiltà primordiali che a fatica, in maniera quasi impercettibile e tra mille difficoltà, si trasformano in società pienamente formate. Agli occhi degli storici si presentano delle comunità più o meno grandi, ma pienamente formate.

Questo è significativo per chi studia la Bibbia. Il libro della Genesi indica che molto presto nella storia umana — e in particolare man mano che l’umanità si ‘disperdeva sulla superficie della terra’ — apparvero società e civiltà complesse e pienamente formate, i cui componenti erano dotati di elevate capacità intellettuali e spirituali. — Genesi 11:8, 9.

La Bibbia attesta che sin dai tempi più antichi gli uomini hanno posseduto capacità tecnologiche e artistiche, come quella di forgiare “ogni sorta di arnese di rame e di ferro”. (Genesi 4:20-22) Secondo il racconto biblico, poi, sin dal principio gli esseri umani hanno avuto il consapevole desiderio di adorare qualche divinità. (Genesi 4:3, 4; 5:21-24; 6:8, 9; 8:20; Ebrei 11:27) Anche se col tempo la religiosità si è degradata, l’uomo resta “inguaribilmente religioso”, dice la New Encyclopædia Britannica.

La ricerca delle origini

Anche se per il momento non è in grado di dare risposta a tutti gli interrogativi sorti intorno a Oetzi, la ricerca archeologica ci ha permesso di dare un’occhiata al mondo in cui viveva: un mondo complesso e molto diverso dall’immagine di solito data della cosiddetta “preistoria”. Un mondo molto più moderno di quanto tanti non pensino.

In conclusione, a parte ciò che si è potuto dedurre dall’aspetto di Oetzi e dagli oggetti che gli appartenevano, per citare la rivista National Geographic, “quasi ogni altra cosa che lo riguarda è in parte mistero, in parte frutto di speculazioni”. Nel frattempo Oetzi giace in una cella frigorifera a Innsbruck, mentre oltre 140 esperti di varie discipline tentano di svelare ulteriori misteri che circondano l’uomo venuto dal ghiaccio.

[Immagine a pagina 8]

Esperti di medicina legale esaminano il corpo dell’uomo venuto dal ghiaccio a Innsbruck

[Fonte]

Foto: Archiv Österreichischer Alpenverein/Innsbruck, S.N.S. Pressebild GmbH

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