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  • Rapporto del servizio compiuto in Italia nel 1960

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  • Rapporto del servizio compiuto in Italia nel 1960
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
w61 15/4 pp. 254-256

Rapporto del servizio compiuto in Italia nel 1960

I TESTIMONI di Geova non hanno mai avuto nell’esercizio del loro diritto di predicare la buona notizia del Regno in tutta la penisola italiana e nelle isole di Sicilia e Sardegna tanta libertà quanta ne hanno avuta lo scorso anno. Centinaia di nuovi proclamatori vengono ogni anno nella società del Nuovo Mondo, cantando insieme lodi all’Altissimo. Questo sarebbe un territorio meraviglioso per le persone che desiderano servire dove il bisogno è grande, specialmente per quelli che parlano l’italiano e che potrebbero rimanere in questo paese, associandosi alle congregazioni e aiutando i loro fratelli nel grande compito di far conoscere la buona notizia del Regno in ogni parte d’Italia. Il servitore di filiale ci narra alcune esperienze avute in Libia e in Somalia.

Un nuovo abbonato de La Torre di Guardia scrisse: “Ho deciso di mandarvi questa breve esperienza che ho avuta durante la lezione di religione nella scuola che frequento. Avendo precedentemente imparato da uno studio biblico con un testimone di Geova che, secondo 1 Timoteo, i vescovi si possono sposare, feci notare questo al sacerdote che istruiva per vedere che cosa avesse da dire. Con mia grande sorpresa egli rispose che Timoteo non esisteva affatto nella Bibbia. Poiché egli aveva la Bibbia, gli chiesi di mostrarmi la sua copia, ed esaminandola trovai non solo il libro di Timoteo, ma anche la dichiarazione che Paolo fece a Timoteo secondo la quale il vescovo dovrebbe essere un uomo sposato. Il sacerdote fu grandemente imbarazzato quando gliela mostrai, e i miei compagni di scuola si sorpresero vedendo che il nostro insegnante non sapeva che questa lettera di Timoteo era nella Bibbia. Fino ad alcuni mesi fa non m’interessavo di religione, ma dopo aver ascoltato un ministro dei testimoni di Geova che mi ha aiutato a capire la Bibbia sto imparando la giusta religione. Sono felicissimo e spero di battezzarmi quando avrò acquistato più conoscenza”.

Verso la metà dell’inverno, nella stagione piovosa e nevosa, la congregazione di S— organizzò la testimonianza in gruppo in uno speciale Giorno della Rivista. Dopo due ore di servizio, questo gruppo di venti proclamatori aveva distribuito 247 riviste, 27 opuscoli e due libri. Il 25 dicembre questa stessa congregazione organizzò un altro speciale Giorno della Rivista, e i ventuno proclamatori distribuirono 305 riviste e 14 opuscoli. Una persona di buona volontà del centro del gruppo disse: “Quarant’anni fa percorsi questo territorio con un fucile, e ora percorro il territorio con il messaggio della pace”. Il 6 gennaio, un gruppo composto di trenta Testimoni, distribuì 510 riviste. Questa congregazione veramente apprezza il privilegio e le opportunità di distribuire le riviste nei giorni di festa mondani, e prova molta gioia svolgendo quest’attività.

Di tanto in tanto sono inviati dei poliziotti a investigare in una congregazione, per ottenere informazioni sull’attività dei testimoni di Geova. Due di tali poliziotti prima di andare alla Sala del Regno erano andati alla casa di una coppia di pionieri speciali che in quel momento erano assenti e si misero a interrogare i vicini, quando la sorella tornò. Il vicino chiamò la sorella e la presentò ai due poliziotti, dicendo: “Questa è la signora che insegna la Bibbia”. I poliziotti fecero alla sorella molte domande e soddisfatti delle risposte accettarono alcune riviste prima di andar via. Un noto avvocato della città che faceva visite nel vicinato ascoltò casualmente la conversazione che si faceva nella strada e gridò ai due poliziotti che egli pure era abbonato alla rivista Svegliatevi! e li incoraggiò a leggere le pubblicazioni. In seguito, quando uno dei poliziotti visitò la Sala del Regno, si entusiasmò tanto dell’adunanza che volle dare la mano a tutti i fratelli e le sorelle e perfino ai bambini della congregazione prima di andar via.

Questo rapporto non sarebbe completo senza la menzione che abbiamo ricevuto il libro Paradiso in italiano e che in alcuni mesi l’intera spedizione di 30.000 libri è stata inviata dalla filiale ai fratelli nel campo. Siamo certi che questo libro avrà una parte importantissima nel radunamento di molte “altre pecore” di Geova in questo paese. La visita fatta dal fratello Knorr a Genova, in Italia il 1º agosto fu molto apprezzata da tutti i servitori speciali che ebbero il privilegio di vederlo e ascoltare le sue parole d’incoraggiamento e consiglio. Ora attendiamo ansiosamente l’assemblea nazionale che il fratello Knorr ha annunciato che si terrà in Italia nel 1961, confidando d’avere la gioia di vedere i nostri fratelli di molte parti del mondo.

LIBIA

Il sorvegliante di Tripoli scrive circa una causa legale quanto segue: “Nella causa i due testimoni furono chiamati e interrogati su ciò che il fratello accusato aveva detto loro. Essi risposero che egli aveva parlato loro della fine del mondo e di altri soggetti religiosi, ma che non aveva detto niente che non si riferisse alla religione. Potete ben immaginare un processo in cui il giudice non capisce molto l’italiano e i testimoni e l’accusato non capiscono l’arabo. Il giudice diceva all’impiegato di scrivere ciò che egli pensava d’aver capito. Durante il processo il giudice disse al fratello che gli Ebrei erano dietro tutta la questione e che usavano la religione come un cieco e che chiunque non avesse osservato la legge libica sarebbe stato espulso dal paese. Il fratello affermò di non aver disubbidito a nessuna legge del paese ma di essersi comportato in armonia con i suoi diritti garantiti dalla Costituzione. Il giudice dichiarò allora che il fratello aveva parlato contro il sacerdote locale e mostrò una lettera nella quale, egli disse, il sacerdote asseriva che la Bibbia usata dal fratello era una Bibbia cattolica, ma non l’opuscolo che il fratello aveva distribuito, La via di Dio è amore. Il fratello fece notare che non aveva parlato contro il sacerdote né contro alcun individuo, ma era evidente che il giudice non prestava nessuna attenzione alla difesa del fratello. Alla fine della causa il giudice pronunciò la sua decisione: due mesi di prigione e deportazione dalla Libia”. Naturalmente fu fatto l’appello e i fratelli hanno preparato una solida difesa, perché desiderano rimanere in Libia per continuare ad aiutare le persone di buona volontà.

SOMALIA

I due missionari di Galaad che fanno servizio in questo paese sono assegnati alla città di Mogadiscio, dove hanno percorso un certo numero di volte il loro territorio lavorabile. Molti Europei vanno via dalla Somalia e per questo molti che s’interessano della verità e cominciano a studiare con i missionari partono in seguito per tornare in Italia. I missionari sono riusciti a ottenere un visto permanente che permette loro di stare in Somalia, è continuano a compiervi il servizio di Geova. Essi lavorano strenuamente per stabilire la vera adorazione in questo paese, onde la vera adorazione di Geova sia fatta conoscere alle persone di buona volontà di questa nazione dell’Africa Orientale che ha recentemente ottenuto la sua indipendenza. A causa del limitato territorio per pionieri speciali, il fratello Knorr ha disposto che questi missionari viaggino e facciano visite in altri paesi africani limitrofi. Essi hanno avuto meravigliosi risultati visitando i fratelli di alcuni luoghi che devono superare grandi ostacoli per predicare il regno di Geova in modo clandestino. Veramente questi missionari sono stati grandemente benedetti nei loro privilegi di servizio e Geova li usa per adempiere il suo proposito di cercare molte “altre pecore” nell’Africa Orientale.

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