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  • Che cosa riserva il futuro alle Nazioni Unite?

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  • Che cosa riserva il futuro alle Nazioni Unite?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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  • PROBLEMI CHE ESIGONO UN’AZIONE INTERNAZIONALE
  • ALTRI FATTORI PRINCIPALI
  • CIÒ CHE RIVELA LA PROFEZIA BIBLICA
  • Le Nazioni Unite: Quanta forza hanno nel mondo?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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    Svegliatevi! 1979
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
w75 1/3 pp. 134-137

Che cosa riserva il futuro alle Nazioni Unite?

LE NAZIONI Unite stanno evidentemente entrando in un’èra di rinnovato vigore e di preminenza sulla scena mondiale. Nel prossimo futuro saranno coinvolte in avvenimenti che sconvolgeranno il mondo. Perché questo?

Il conflitto medio-orientale dell’ottobre 1973 e ciò che ne seguì contribuirono a restituire alle N.U. gran parte del loro prestigio. È vero che le grandi potenze ebbero un ruolo predominante nella tregua stabilita fra Israele, Egitto e Siria. Ma come scrive lo storico finlandese Max Jakobson in Saturday Review/World (23 marzo 1974):

“Anche le superpotenze riscontrarono di non poter fare del tutto a meno delle Nazioni Unite. L’accordo negoziato per il cessate il fuoco . . . fu legittimato dal Consiglio di Sicurezza [delle N.U.] Alla sorveglianza del terreno provvidero le Nazioni Unite. La vista dei caschi blu lungo la riva del Canale di Suez ridiede fede ai credenti: Le Nazioni Unite erano necessarie dopo tutto”.

Della nomina di Kurt Waldheim, segretario generale delle N.U., a presidente della conferenza per la pace nel Medio Oriente, il cronista delle N.U. Anthony Astrachan dice:

“Il suo ruolo di presidente dei discorsi di pace iniziati a Ginevra può essere simbolico, ma i simboli acquistano importanza, se non potere. Mosca e Washington . . . se lo coltivano ora per proteggere le loro scelte nel mondo”.

Il più recente conflitto di Cipro richiamò pure l’attenzione sulla funzione delle N.U. nel mantenimento della pace.

PROBLEMI CHE ESIGONO UN’AZIONE INTERNAZIONALE

Ma il Medio Oriente è solo una piccola parte del quadro mondiale. In tutto il mondo, ci si rende sempre più conto del bisogno di una rapida azione unita, internazionalmente, per risolvere i gravi problemi che si affacciano ora all’orizzonte del genere umano.

Vaste regioni della terra hanno ora urgente bisogno di cibo. Ma i sili di grano del mondo hanno quasi esaurito le riserve. Nel frattempo la popolazione mondiale prosegue la sua costante ascesa: settantotto milioni di persone più dell’anno scorso.

La povertà aumenta. Secondo Robert McNamara, presidente della Banca Mondiale, 800.000.000 di persone sopravvivono ora con circa duecento lire al giorno. In altri paesi più ricchi, l’inflazione incontrollata fa aumentare vertiginosamente i prezzi, e le valute nazionali vanno generalmente incontro al loro peggior tempo di instabilità.

Il distruttivo potere delle armi costruite in anni recenti dalle grandi potenze fa apparire davvero insignificanti le bombe atomiche della seconda guerra mondiale. Ora, con l’esplosione di un ordigno nucleare, l’India è divenuta il sesto membro del ‘Circolo delle Armi Atomiche’. La probabilità che altre nazioni seguano questa via accresce la probabilità che qualche membro del ‘circolo’ ricorra alle armi nucleari in un futuro conflitto. La catastrofe che potrebbe seguirne va oltre l’immaginazione.

La domanda di risorse energetiche è superiore alle scorte disponibili. La crisi energetica ha spinto in secondo piano la preoccupazione per l’inquinamento. Ma non per questo sparisce il problema della contaminazione dell’atmosfera terrestre, del suolo e dei mari. Esso persiste e si aggrava.

Parlando di questi problemi alle Nazioni Unite, il segretario di stato degli U.S.A., Henry Kissinger, disse: “Problemi di questa portata non possono essere risolti da un mondo frammentato in nazioni-stato autonome o in rigidi blocchi”. La situazione richiede un’azione collettiva di proporzioni mondiali. Ma vi sono altri fattori ancora ad avvalorare la posizione delle Nazioni Unite.

ALTRI FATTORI PRINCIPALI

Come spiega il dott. George W. Shepherd, il mondo non è più una scacchiera su cui le due superpotenze si fronteggiano, con le nazioni europee simili a cavalli e alfieri, e quelle del “Terzo Mondo” simili a pedoni. “Per questo”, dice questo professore dell’Università di Denver, “vediamo la ripresa delle [Nazioni Unite]”.

Benché precedentemente le nazioni del “Terzo Mondo” potessero solo fare rumore alle N.U. ed emanare risoluzioni che non erano mai rispettate, le grandi potenze non possono più trattare alla leggera queste piccole nazioni. Il recente boicottaggio arabo nei confronti del petrolio ha mostrato il potere latente che c’è nel “Terzo Mondo”. Questo vale non solo per i paesi ricchi di petrolio. Molte fondamentali materie prime e minerali — stagno, zinco, rame, manganese, uranio, minerali di ferro, bauxite (per la produzione dell’alluminio) — su cui le nazioni industrializzate fanno forte assegnamento, provengono da queste cosiddette nazioni “sottosviluppate”. A che cosa può condurre questo?

Un articolo apparso nel giornale tedesco Schwabacher Tagblatt dice che sarebbe sorprendente se questi paesi poveri resistessero a lungo alla tentazione di “gettare il guanto alle cosiddette nazioni ricche e contrarre i muscoli della loro ridestata sicurezza”, imitando le nazioni arabe. L’articolo aggiunge: “Quando sentiamo intorno al pomo d’Adamo la stretta della ridestata sicurezza di questi paesi, allora è troppo tardi . . . nel nostro mondo industriale sorgeranno problemi sociali di dimensioni tali che non ci si erano mai presentati”.

Tutto questo accresce l’incertezza che spinge le nazioni politiche, grandi e piccole, a cercare accordi e azioni mondiali che rechino sollievo. Di rado nella storia era accaduto che le nazioni fossero così preoccupate per la pace e la sicurezza e questo ha prodotto un’attitudine o “spirito” predominante che spinge sempre più le nazioni a pensare e agire a livello globale. Indicando la ragione per cui si può attendere che ricorrano sempre più alle Nazioni Unite come loro strumento, Charles W. Yost, ex ambasciatore statunitense alle N.U., dice:

“Le N.U., malgrado tutto, hanno un enorme vantaggio su tutti gli altri espedienti per condurre i rapporti internazionali: è un’istituzione permanente. Indipendentemente dai loro meriti, gli incontri al vertice, le conferenze regionali, gli accordi bilaterali e multilaterali poggiano tutti sulle sabbie mobili dei capricci e della volubilità dei capi e dell’opinione pubblica. Solo le N.U., come i governi nazionali, sono fermamente basate su una costituzione e una burocrazia aventi una vita propria e che durano da un decennio all’altro”.

CIÒ CHE RIVELA LA PROFEZIA BIBLICA

La risposta conclusiva in quanto a ciò che riserva il futuro alle Nazioni Unite non si trova, comunque, analizzando le condizioni o le tendenze del mondo. Si trova nell’ispirata Parola di Dio, la Bibbia, e nelle sue profezie. Gli avvenimenti e le tendenze attuali confermano la correttezza di tali profezie.

Nella Bibbia, le potenze politiche mondiali sono rappresentate con il simbolo di bestie. (Si veda Daniele 7:17, 23; 8:20-22). Il capitolo 17 del libro di Rivelazione predice un’organizzazione politica composta, che unisce in sé i resti delle potenze mondiali della storia. È rappresentata dal simbolo di una bestia con sette teste (rappresentante ciascuna testa una potenza mondiale, considerata in base al suo effetto sui servitori del vero Dio) e dieci corna, le quali corna rappresentano la totalità dei governi politici terreni. Questa organizzazione doveva sparire per qualche tempo dalla scena, cadendo per così dire in una fossa di inattività simile alla morte. Quindi sarebbe ricomparsa, procedendo verso il suo finale destino.

Le Nazioni Unite, con la Lega delle Nazioni che le precedette (entrata in un periodo di inattività simile alla morte durante la seconda guerra mondiale), corrispondono a questa simbolica descrizione. Come i governi rappresentati dalle “dieci corna” ottennero accresciuta autorità a livello mondiale mediante l’associazione con l’organizzazione politica composta, così vediamo pure che anche piccole nazioni hanno ottenuto voce in capitolo, importanza e potere divenendo membri delle Nazioni Unite. — Riv. 17:7-13.a

Com’è rappresentato nella profezia, questi distinti re simbolici “hanno un solo pensiero”. (Riv. 17:13) Cioè, anche se non sono d’accordo su numerose proposte, sono uniti nella determinazione di impiegare un progetto umano per stabilire pace e sicurezza durevoli in proporzioni mondiali. Così facendo, respingono il provvedimento preso da Dio per far questo: il suo regno retto da Cristo Gesù. Perciò la profezia mostra che questa organizzazione politica internazionale combatte contro il Re costituito da Dio e quelli che sono dalla sua parte nella contesa. Per questo la distruzione finale di quell’organizzazione politica composta e di tutti i suoi membri e sostenitori è inevitabile, e così si prepara la via al medesimo governo di Dio sopra la terra. — Riv. 17:14; si paragoni Daniele 2:44.

Ma prima che scompaia dalla scena terrestre, quell’organizzazione politica composta adempirà un altro aspetto della profezia biblica. La Bibbia mostra che le nazioni membri dell’organizzazione sono state per molto tempo sotto l’ingannevole dominio dei sistemi religiosi mondani, che formano un impero mondiale di falsa religione raffigurato in Rivelazione da una meretrice chiamata “Babilonia la Grande”. Ma la profezia mostra che le potenze politiche si stancheranno dell’ipocrisia, delle ingerenze, e delle richieste degli immorali sistemi religiosi e si rivolteranno contro di essi, distruggendoli completamente. — Riv. 17:1-6, 15-18.b

Per quanto sembri strano, proprio quando sembrerà che questa organizzazione mondiale abbia raggiunto lo zenit della sua importanza, essendo apparentemente sul punto di stabilire un fondamento politico per la pace e la sicurezza, sarà contemporaneamente prossima alla sua propria caduta. Come l’apostolo Paolo fu ispirato a scrivere: “Quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro”. (1 Tess. 5:2, 3) E, sebbene dopo tale proclamazione questa organizzazione mondiale compia il suo più drammatico atto che sconvolgerà il mondo — la distruzione dell’impero mondiale della falsa religione — quell’atto non le impedirà d’essere essa stessa distrutta da Dio come un contraffatto, inutile e ribelle tentativo di sostituire una disposizione politica al promesso regno di Dio.

Per questa ragione un crescente numero di persone in più di 200 paesi e isole del mare, sì, persone di molte nazioni, ripongono ora unitamente tutta la loro fiducia e speranza non in un sistema politico di questo mondo afflitto, ma nel governo di Cristo Gesù che ha sede nel cielo, la vera fonte di durevole pace e sicurezza per questa terra.

[Note in calce]

a Per ulteriori informazioni su questa profezia, si veda il libro (inglese) Il millenario Regno di Dio si è avvicinato, pagg. 308-311.

b Si veda il libro “Babilonia la Grande è caduta!” Il Regno di Dio domina!, pagg. 156-161, per un’ulteriore spiegazione.

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