Non consideriamo la nostra vita troppo cara!
1. Che cosa disse Gesù che sarebbe accaduto ai suoi seguaci negli “ultimi giorni”?
NELLA sua profezia a lungo termine che abbraccia un periodo di 1.900 anni, Gesù predisse che negli ultimi giorni la persecuzione dei suoi fedeli seguaci si sarebbe intensificata. Egli avvertì: “Vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, e sarete trascinati davanti a re e governatori per amore del mio nome. Vi riuscirà di testimonianza . . . Vi darò una bocca e una sapienza, a cui tutti i vostri oppositori insieme non potranno resistere né contraddire. Inoltre, sarete consegnati anche da genitori e fratelli e parenti e amici, e metteranno a morte alcuni di voi, e sarete odiati da tutti a causa del mio nome”. — Luca 21:12-17.
2. (a) Per quali particolari ragioni non soffrono i cristiani? (b) Ma da quale parte si può attendere la persecuzione?
2 Gesù non disse queste cose per scoraggiare i suoi seguaci, ma per premunirli. Disse loro di ‘non aver timore’ poiché “chi avrà trovato la sua anima la perderà, e chi avrà perduto la sua anima per amor mio la troverà”. (Matt. 10:31, 39) Quindi, da quel tempo fino a ora i cristiani non sono rimasti sorpresi o perplessi per l’opposizione incontrata quando hanno difeso la verità o parlato ad altri della buona notizia. Tuttavia, non hanno mai sofferto a causa di trasgressione. “Mantenete la vostra condotta eccellente fra le nazioni”, esortò Pietro. “Poiché vi basta il tempo passato nel fare la volontà delle nazioni quando compivate opere di condotta dissoluta”. (1 Piet. 2:12; 4:3) “È meglio soffrire perché fate il bene, se la volontà di Dio lo desidera, anziché perché fate il male”. (1 Piet. 3:17) Era inevitabile che ci fosse opposizione da parte del grande avversario od oppositore, Satana, e di quelli schierati con lui contro i servitori di Geova. Paolo lo poté confermare per esperienza personale, poiché scrisse a Timoteo: “Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. — 2 Tim. 3:12; 1:7, 8.
COMBATTIAMO LA GUERRA SPIRITUALE
3. (a) Quale accusa ha mosso Satana contro i servitori di Dio? (b) Quale decisione deve prendere ciascuno, e che cosa la rende difficile?
3 Anche l’ultimo libro della Bibbia predisse che nel tempo della fine la persecuzione sarebbe continuata. Il racconto di Rivelazione capitolo 12 rivela che Satana fu cacciato dal cielo giù sulla terra, “avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Riv. 12:9, 12) Egli ha sempre sostenuto che gli uomini siano mossi dall’egoismo, non dall’amore verso Dio, e che abbandonano Dio se è in gioco la vita. Ora il tempo di Satana e di quelli che sono dalla sua parte sta per scadere, ed egli intensifica la sua opposizione ai servitori di Dio, facendo loro guerra. Ciascuno deve decidere da quale parte della controversia desidera stare, e se servirà Dio fedelmente e per amore qualunque cosa accada.
4. Secondo la profezia, quali elementi sarebbero stati impiegati nell’attacco contro i veri adoratori?
4 Satana impiega certi elementi nei suoi attacchi contro i veri cristiani. Quello definito in Rivelazione 13:1, 6-8 la “bestia selvaggia”, cioè l’elemento politico, non solo fu impiegato per causare la morte di Cristo e di molti suoi seguaci nel primo secolo, ma com’era previsto avrebbe anche fatto guerra ai “santi” e pronunciato “bestemmie contro Dio” nel tentativo di ottenere l’appoggio e l’adorazione di tutti i popoli negli ultimi giorni. Nelle sue azioni questa “bestia” politica è spesso sostenuta dalla falsa organizzazione religiosa appropriatamente chiamata “Babilonia la Grande” in Rivelazione 17:5, 6, che la descrive “ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei testimoni di Gesù”. Entrambi questi elementi, quello politico e quello religioso, operarono insieme per causare la morte di Gesù, come pure l’imprigionamento dell’apostolo Paolo, in quanto gli zeloti giudei consegnarono Gesù allo stato romano.
5. (a) Qual è l’arma principale impiegata da Satana per infrangere l’integrità? (b) Come possiamo avere la libertà dal timore?
5 Nel corso dei secoli, nel tentativo di infrangere l’integrità dei servitori di Geova, Satana ha impiegato come estrema minaccia l’arma principale, il timore della morte violenta. La maggioranza non si preoccupa troppo o non si agita per il sopraggiungere della vecchiaia con la prospettiva della morte, ma chi è minacciato di morte immediata ha molta paura, essendo incline a fare compromesso o qualunque cosa pur di evitarla. Satana lo sa bene. Ma dobbiamo ricordare la fedele condotta di Gesù, che imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì e che mostrò la sua lealtà anche fino alla morte. Come dice Ebrei 2:14, 15, “mediante la sua morte [ridusse] a nulla colui che ha i mezzi per causare la morte, cioè il Diavolo; e [emancipò] tutti quelli che per timore della morte erano per tutta la vita sottoposti a schiavitù”. Non vogliamo essere schiavi per il timore della morte. Invece, dobbiamo riporre la nostra fiducia in Geova ed essere preparati ad affrontare qualsiasi prova venga, come l’affrontarono Paolo e altri uomini fedeli del passato.
6. Quale eccellente esempio di fedeltà troviamo nel capitolo tre di Daniele, e come operò Geova la liberazione?
6 I tre Ebrei prigionieri a Babilonia furono persone di questa specie, non considerando la loro vita troppo cara e non essendo disposti a cedere neppure se ciò poteva significare la loro morte. Avvertiti che sarebbero stati gettati nella fornace ardente se non si fossero prostrati davanti all’immagine d’oro eretta dal re Nabucodonosor, risposero con baldanza: “Il nostro Dio che noi serviamo ci può liberare. Egli ci libererà dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma se no, ti sia noto, o re, che i tuoi dèi non sono quelli che noi serviamo”. Il racconto mostra che questi uomini furono liberati dalla fornace, non essendosi bruciato neppure un capello della loro testa e senza che venisse su di loro l’odore del fuoco. — Dan. 3:17, 18, 27.
7. (a) Quale spirito manifestò Gesù quando fu schernito e minacciato di morte? (b) Perché Geova permise che fosse ucciso?
7 Anche Gesù affrontò la morte nel servizio del suo Padre celeste. Una volta, nella sinagoga di Nazaret, i suoi ascoltatori si adirarono a tal punto che lo condussero sul ciglio di un monte, con l’intenzione di gettarlo giù, ma senza riuscirvi. (Luca 4:28-30) Ma venne il tempo in cui doveva morire in adempimento del proposito di Geova. I capi sacerdoti lo schernirono, dicendo: “Ha riposto la sua fiducia in Dio; lo salvi ora se lo desidera, poiché ha detto: ‘Io sono Figlio di Dio’”. (Matt. 27:43) Ma Dio non impedì la morte di Gesù. In effetti, “Geova stesso ha fatto imbattere in lui l’errore di tutti noi”, ma “a causa delle sue ferite c’è stata per noi guarigione”. (Isa. 53:6, 5) Per redimere e riscattare la famiglia umana, fece di più con la sua morte nella fedeltà che con tutto il resto del suo ministero sulla terra. (Mar. 10:45) Non gli fu facile mantenersi fedele, eppure non considerò la sua vita troppo preziosa, ma fu disposto a offrirla in sacrificio a favore degli uomini. (1 Tim. 2:5, 6) Anche quando soffriva non ricorse alle minacce né rese oltraggio. Pietro, infatti, commentò: “Cristo soffrì per voi, lasciandovi un modello, onde seguiate attentamente le sue orme”. — 1 Piet. 2:21-24.
LEALTÀ FINO ALLA MORTE
8, 9. (a) Quale potere ha ora Gesù? (b) Perché non dobbiamo temere di affrontare le prove?
8 Avendo dato prova di lealtà fino alla morte, Gesù fu destato da Geova alla vita spirituale nei cieli dove è in posizione di ‘ridurre a nulla Satana’, colui che è ricorso sia alla minaccia che all’esecuzione della morte violenta nel tentativo di tenere l’umanità sotto il suo controllo e di infrangere la fede dei giusti. (Ebr. 2:14) Gesù diede il seguente consiglio ai discepoli Andrea e Filippo: “Chi ama la sua anima la distrugge, ma chi odia la sua anima in questo mondo la salvaguarderà per la vita eterna”. (Giov. 12:25) Quindi se amiamo la nostra vita con l’indebito desiderio di preservarla ad ogni costo possiamo perdere le prospettive di vita eterna. Ma se non ci preoccupiamo troppo delle minacce per costringerci a compromettere la nostra fede possiamo salvaguardare le nostre prospettive di ricevere benedizioni eterne nel nuovo sistema di Geova.
9 Facciamo bene a ricordare che, poiché Cristo “stesso ha sofferto essendo messo alla prova, può venire in aiuto di quelli che son messi alla prova”. (Ebr. 2:18) Geova ha anche promesso di darci la forza di resistere nelle prove. (Sal. 55:16, 22; Isa. 35:4) I cristiani si fanno dunque coraggio anche se si attendono d’essere perseguitati. Non hanno motivo di vergognarsi se soffrono perché si attengono alla verità, ma, piuttosto, possono rallegrarsi perché nonostante i biasimi rimangono fermi in modo da onorare il nome di Geova. — 1 Piet. 4:12-14.
10. (a) Qual era la cosa più preziosa per Paolo? (b) In che modo possono vincere i seguaci di Cristo?
10 Paolo disse: “Non considero la mia anima per nessun motivo a me cara, se solo posso finire il mio corso e il ministero che ho ricevuto dal Signore Gesù”. (Atti 20:24) Similmente nella profezia di Rivelazione 12:11 ci è detto che i fratelli di Cristo avrebbero dato prova di vincere Satana nonostante egli li accusasse falsamente davanti a Dio. “Ed essi lo vinsero a causa del sangue dell’Agnello e a causa della parola della loro testimonianza, e non amarono la loro anima neppure dinanzi alla morte”. Pertanto la vittoria su Satana includerà non solo la sua sconfitta per mano del “Signore dei signori e Re dei re”, ma anche la vittoria morale di tutti i fedeli servitori di Dio che rimangono fedeli anche di fronte alla minaccia della morte. (Riv. 17:14; 20:1-4) I seguaci di Cristo vincono “a causa del sangue dell’Agnello”, in quanto hanno fiducia nel valore del suo sacrificio che li redime. Si dimostrano vincitori anche a causa della “parola della loro testimonianza”, non facendosi intimidire dall’opposizione che mira a far tacere la proclamazione del messaggio del Regno.
11. In che modo la persecuzione può effettivamente accrescere la nostra fede e felicità?
11 Abbiamo lo stesso spirito? Amiamo tanto Geova che non ci tireremo indietro neppure davanti alla morte se fosse necessaria per dimostrare la nostra lealtà? Crediamo realmente che Geova è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano, così che anche se moriamo sappiamo di non avere perso, ma nutriamo la speranza della vita per mezzo della risurrezione? Poiché l’odio verso i seguaci di Gesù in tutte le nazioni, insieme alla persecuzione, è uno dei segni che egli diede riguardo al tempo della fine, il fatto che ora questo avviene deve effettivamente rafforzare la nostra fede. (Luca 21:12) Vorremo ricordare le parole di Gesù: “Felici voi, quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno per amor mio e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di malvagità”. (Matt. 5:11, 12) Sì, possiamo anche rallegrarci avendo il privilegio di dimostrare la provata qualità della nostra fede nella prova mentre manteniamo una buona coscienza davanti a Dio. — Giac. 1:2, 3.
ODIATI SENZA CAUSA
12. (a) Che cosa disse Pietro della sofferenza cristiana? (b) Quali problemi affrontano i testimoni di Geova in alcuni paesi?
12 I cristiani sanno che, quando soffrono perché tali, soffrono per una giusta causa. Non soffrono perché prendano parte alla politica, o perché siano coinvolti in una cospirazione sediziosa, o perché siano colpevoli di qualche reato violento. Infatti, Pietro scrisse: “Nessuno di voi soffra quale assassino o ladro o malfattore . . . Ma se soffre quale cristiano, non provi vergogna, bensì continui a glorificare Dio in questo nome”. (1 Piet. 4:15, 16) Non è dunque per simili trasgressioni che in questa generazione i cristiani sono perseguitati, ma, piuttosto, perché osservano con zelo i comandamenti di Dio e partecipano all’opera di rendere testimonianza a Gesù. (Riv. 12:17) Non è certo una sorpresa se, in più di quaranta dei 210 paesi dove l’anno scorso i testimoni di Geova predicarono il regno di Dio, vi furono ostacoli od opposizione all’opera. Vi furono ad esempio restrizioni sulle riunioni pubbliche, veti sull’attività di casa in casa, o il rifiuto di riconoscere legalmente l’opera o di permettere l’importazione di certa letteratura, o il rifiuto di legalizzare matrimoni; inoltre, quelli che dichiaravano ad altri la “buona notizia” furono anche messi al bando e imprigionati.
13. Perché i veri cristiani sono odiati dal mondo?
13 Come disse Gesù, i suoi seguaci sarebbero stati “odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome”. (Matt. 24:9) Certo questo non è accaduto a coloro che sono cristiani solo di nome, a coloro che sono ‘amici del mondo’, che sostengono le norme del vecchio sistema, per quanto siano contrarie ai princìpi scritturali. (Giac. 4:4) Ma è accaduto a quelli che, seguendo i precetti di Gesù, non si rendono “parte del mondo”. Poco prima della sua morte Gesù preparò i suoi seguaci per quello che doveva venire e per l’opposizione che avrebbero incontrata non solo in quel secolo, ma anche negli ultimi giorni; infatti, disse: “Queste cose vi comando, che vi amiate gli uni gli altri. Se il mondo vi odia, sapete che prima di odiare voi ha odiato me. Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia. Tenete presente la parola che vi ho detta: Lo schiavo non è maggiore del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi . . . Ma è perché si adempia la parola scritta nella loro Legge: ‘Mi hanno odiato senza causa’”. — Giov. 15:17-25.
14. In quali modi hanno avuto opposizione i Testimoni in un paese?
14 Nel mondo moderno questo odio c’è e lo confermano le seguenti notizie giunte da varie parti del mondo. I Testimoni di un paese di lingua spagnola scrivono: “È in atto una campagna contro di noi su tutti i fronti, alla radio, alla TV, nei giornali, nei centri dei lavoratori, negli ospedali, nelle strade, nelle scuole, perfino da un caseggiato all’altro. Moltissimi amici sono disoccupati. Siamo come gli Israeliti in Egitto. Incoraggiamo di continuo gli amici a perseverare nella predicazione della buona notizia perché né demòni né uomini possono fermarli”. Tuttavia, i fratelli hanno gravi difficoltà. Alcuni genitori sono stati messi in prigione per periodi da tre mesi a un anno perché i figli hanno rifiutato di partecipare a cerimonie di saluto alla bandiera. Hanno seguito risolutamente la condotta dei fedeli Ebrei menzionati nel terzo capitolo di Daniele. Vi sono stati almeno mille casi del genere. Secondo la legge, se i giudici lo ritengono consigliabile i figli possono essere tolti ai genitori. Madri incinte sono state messe in prigione insieme a delinquenti d’ogni sorta e sono state costrette a lasciare a casa i piccoli al fine di impedire loro di insegnare la Parola di Dio ai figli. — Eso. 20:4, 5.
15. Quali prove e difficoltà hanno dovuto sopportare i fratelli, e come sono stati rafforzati?
15 Un fratello di cinquantasette anni fu accusato di proselitismo e condannato a pagare una multa di quasi 100.000 lire. Una sorella diciannovenne fu condannata per la stessa ragione a un mese di reclusione. Molti sono stati accusati d’avere rapporti con la C.I.A. americana per fomentare odio contro di loro. Spesso i fratelli sono arrestati perché tengono “adunanze illecite”, essendo talora arrestati dietro tale accusa a tarda notte quando nella casa tutti dormono. Alcuni sono stati messi in prigione per l’obiezione di coscienza al servizio militare. Molti sono stati percossi o costretti a lavorare per lunghe ore nei campi. Tre fratelli che per ragioni di coscienza avevano rifiutato di lavorare il tabacco sono stati condannati a due anni di prigione. Il governo non permette ai figli dei testimoni di Geova di frequentare le adunanze per ricevere istruzione religiosa. Le Sale del Regno sono state chiuse e sono state poste limitazioni d’ogni sorta sulle adunanze cristiane; quindi i nuovi interessati e i giovani non possono ricevere istruzione in merito alla Parola di Dio. Tuttavia i fratelli scrivono: “Confideremo in Geova nostro Dio. Geova ama teneramente il suo popolo e manifesta il suo potere in modo meraviglioso”.
16. Perché i fratelli sono stati disposti a rischiare il carcere, e come hanno approfittato della situazione per rendere lode a Geova?
16 In un altro paese dove l’opera è al bando alcuni fratelli disposero di andare in un paese vicino per ascoltare il programma del congresso. Tuttavia, al loro ritorno, undici di essi furono picchiati e tenuti in prigione per due giorni. Al suo arrivo un fratello turista fu arrestato e la letteratura biblica che aveva con sé fu confiscata. Dopo aver trascorso qualche tempo in prigione fu infine espulso dal paese. La sera prima della sua partenza la stazione televisiva locale annunciò che in questo paese tutte le religioni sono libere, ma, naturalmente, non furono menzionati i testimoni di Geova. Sette fratelli furono tenuti in prigione per alcuni mesi in questo paese, ma il sorvegliante di circoscrizione comunicò: “Sono occupati a predicare la buona notizia agli altri detenuti”. Si dispose che a questi fratelli fossero provveduti viveri perché non soffrissero troppo durante la prigionia.
17. In che modo la falsa religione ha causato l’imprigionamento di alcuni fratelli?
17 In un paese dove la religione fino a poco tempo fa ha esercitato forte influenza sul governo, due pionieri speciali furono messi in prigione perché predicavano. Essi dicono che nel paese non si possono tenere assemblee, e ora la vigilanza nelle strade è così stretta che vi sono scarse possibilità di partire per andare a un’assemblea in un altro luogo. Essi scrivono in una lettera: “Nonostante si affermi che ogni cittadino gode della libertà personale, alcuni cristiani sono stati messi in prigione solo perché predicavano con la Bibbia, un’attività considerata ostile alla chiesa. Abbiamo ricevuto rapporti da almeno tre congregazioni dove gruppi di fratelli sono stati arrestati durante il servizio di casa in casa, durante le adunanze e perfino nelle loro case. Ad alcuni è stata offerta la libertà purché pagassero una multa per avere predicato cose che non erano in armonia con la dottrina della chiesa. Hanno preferito rimanere in prigione, considerando un onore soffrire per amore di Cristo”.
18. Che cosa si sono rifiutati di fare alcuni Testimoni, per cui hanno dovuto coraggiosamente affrontare percosse e carcere?
18 In un altro paese dove il governo si è rifiutato di riconoscere legalmente l’opera, i fratelli continuano l’opera di insegnamento della Bibbia malgrado molta opposizione. Poiché non si immischiano in questioni politiche, non comprando tessere politiche né cantando inni politici, molti fratelli e sorelle sono stati picchiati con violenza e oltre 500 sono stati messi in carcere. Quando il sorvegliante di circoscrizione ha visitato una zona dove c’era forte opposizione, lo hanno percosso con violenza fino a farlo svenire, ma dopo egli non ha smesso di incoraggiare e di edificare i fratelli. Informato che doveva pagare una multa, ha spiegato: “Quelli che avete rinchiuso con me sono la mia casa, il mio cibo e i miei fratelli, quindi dove troverei il denaro per la multa?” Nonostante le spaventose minacce, uno di questi fratelli ha detto: “Che privilegio mettere alla prova la mia fede e veder adempiere le profezie!”
19. Di che cosa furono minacciati i Testimoni quando vennero rilasciati, ma che cosa fecero essi?
19 Dei 502 messi in prigione, 124 erano donne e 21 di esse erano incinte. Il bambino di una sorella nato in prigione a causa di questa persecuzione fu appropriatamente chiamato “Persecuzione”. Durante la prigionia i fratelli non avevano abbastanza da mangiare salvo quello che portavano loro i figli. Quando furono infine rilasciati, furono avvertiti di non coltivare la loro terra. Fu pure detto loro: “Non dovete farvi vedere in due o tre assieme. Non dovete farvi vedere con trattatini, opuscoli o libri o a cantare cantici della vostra religione. Non dovreste farvi vedere a pregare. Non vi si oda pronunciare il nome di Geova. Non dovreste farvi vedere a tenere adunanze. Non vi chiamate ‘fratelli’ tra voi”. (Confrontare Daniele 6:7, 10). Nonostante tutto ciò, i fratelli non si diedero per vinti né smisero le attività teocratiche. Decisero di riunirsi in piccoli gruppi a ore diverse e in giorni diversi. Malgrado tutta la persecuzione che c’è in questa zona, è stata data un’enorme testimonianza mentre le persone vedono che i testimoni di Geova non rendono male per male ai loro persecutori. — Rom. 12:17-21; 1 Cor. 10:13.
20. (a) Perché non dovremmo considerare la nostra vita troppo cara? (b) Quali meravigliose prospettive hanno coloro che escono vincitori?
20 Geova ha dunque dei fedeli in tutto il mondo, sia giovani che vecchi, i quali hanno mostrato la loro lealtà e devozione nella prova, non considerando la loro vita troppo preziosa davanti alla morte. Che l’opposizione ci venga da familiari o amici o che siamo anche oggetto di violenze da altre fonti, la cosa importante è di riporre fiducia in Geova. Benché alcuni possano morire come morirono Stefano e Paolo, Satana e i suoi rappresentanti non annienteranno mai il popolo di Dio. Piuttosto, Rivelazione predice specificamente una “grande folla” di fedeli servitori di Geova che saranno condotti sani e salvi attraverso la “grande tribolazione”, dimostrando la propria devozione col rendergli sacro servizio giorno e notte. Invece di temere l’ira di Satana o di qualche uomo, dobbiamo essere più interessati a conservarci il favore di Geova e non essere tra coloro che saranno colpiti dai raggi cocenti del “sole” o dall’“ardore” della disapprovazione di Dio. Quanto è meglio continuare a essere sotto l’utile direttiva dell’Agnello di Dio che ha promesso di pascere gli uomini fedeli, guidandoli alle fonti delle acque della vita! Ivi “Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi” poiché la persecuzione e l’odio del sistema attuale diverranno cose del lontano passato. — Riv. 7:14-17.