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  • Che cos’è la “rivoluzione verde”?

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  • Che cos’è la “rivoluzione verde”?
  • Svegliatevi! 1973
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  • Chi trae il massimo beneficio dalla “rivoluzione verde”?
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    Svegliatevi! 1973
  • La “rivoluzione verde” sarà sufficiente?
    Svegliatevi! 1973
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Svegliatevi! 1973
g73 8/1 pp. 3-5

Che cos’è la “rivoluzione verde”?

SOLO alcuni anni fa, si riferiva che la carestia colpiva centinaia di milioni di persone in vari paesi. Si diceva che ogni giorno avvenivano migliaia di decessi a causa della penuria di viveri.

Questo accadeva specialmente in India. Lì, per due consecutivi anni di scarse piogge, nel 1965 e nel 1966, vi fu una siccità che influì gravemente sui raccolti. La perdita di vite per fame fu grande. Solo massicce spedizioni di viveri da altri paesi impedirono una catastrofe completa.

Come risultato, giunsero da molte fonti terribili predizioni di carestia mondiale. Alcune autorità stimarono che a metà degli anni settanta si sarebbe vista per certo tale carestia. Alcuni perfino dissero che la carestia mondiale era già cominciata.

Tuttavia, oggi non si parla tanto di persone che in effetti muoiono di fame nel mondo come se ne parlava allora. In realtà, ora sentiamo parlare di ‘eccedenze’ di cibo in alcuni luoghi dove solo alcuni anni fa vi erano grandi penurie.

Quale ne è la ragione? La ‘rivoluzione’ che si è avuta nella produzione dei grani alimentari. Questo fenomeno è così altamente considerato che gli è stato dato il nome di “rivoluzione verde”.

Comunque, ha anche suscitato domande, come le seguenti: Come si è avuta questa “rivoluzione verde”? Vi sono associati dei pericoli? È in realtà d’aiuto ai poveri e agli affamati del mondo? È la risposta ai problemi alimentari dell’uomo? Esaminiamo ciascuna di queste domande.

Come ebbe inizio

La “rivoluzione verde” più specificamente si riferisce al successo che si è avuto ottenendo tipi di frumento e di riso ad altissimo rendimento. Essa è così importante perché questi due grani, specialmente il riso, sono cibi basilari per la maggior parte della popolazione terrestre.

Questa “rivoluzione verde” ebbe inizio verso l’anno 1965. Cominciò in precedenza in un congiunto programma di miglioramento del frumento condotto nel Messico fra il Ministero dell’Agricoltura di quel paese e la Fondazione Rockefeller.

Il primo successo si ebbe in seguito agli sforzi di un gruppo di esperti di agricoltura capeggiato dal dott. Norman E. Borlaug. Questo ebbe luogo dopo circa vent’anni di esperimenti. Ottennero varietà di frumento che produceva quattro volte più di prima!

Il nuovo frumento era corto, e il suo stelo molto rigido. Questo era importante, giacché permetteva alla pianta di evitar di cadere sotto il peso delle spighe di grano straordinariamente grandi. Inoltre, non era sensibile alla lunghezza del periodo di tempo diurno. Ciò significava che poteva piantarsi anche in quelle parti della terra dove le ore di luce diurna differivano dai luoghi dove il seme era stato ottenuto. Per giunta, risentiva moltissimo la fertilizzazione e l’irrigazione.

Verso lo stesso tempo si ottenne una pianta di riso nuova ad alto rendimento nelle Filippine. L’ente responsabile di ciò fu l’Istituto Internazionale per le Ricerche sul Riso. Questa scoperta fu per il riso ciò che gli esperimenti messicani erano stati per il frumento.

Nel 1965 questi grani furono piantati in più grandi proporzioni sperimentali in Asia. Furono seminati centinaia di ettari. Oggi, solo sette anni dopo, milioni di ettari sono piantati con le nuove varietà in diverse parti della terra! Questo avviene in particolar modo nelle zone dell’India e del Pakistan dove si coltiva il frumento. Nelle Filippine e in altre zone dell’Asia sudorientale dove si coltiva il riso, son pure cresciute rapidamente le piantagioni delle nuove varietà di riso.

Quanto è stata efficace?

La produzione di grano ha subìto un netto cambiamento a causa delle nuove varietà. In parecchi paesi ci sono stati notevoli aumenti nella produzione di grano. La rivista BioScience del 1º novembre 1971 notò specialmente l’India e il Pakistan, “dove, si dice, scacciano lo spettro dell’estesa carestia o almeno lo rimandano di forse una generazione”.

In precedenza, il miglior raccolto dell’India era stato quello del 1964-65. Allora si produssero circa 89 milioni di tonnellate di grano. Ma nel 1970-71 se ne denunciarono circa 107 milioni di tonnellate. L’aumento più spettacolare si ebbe col raccolto del frumento. Aumentò più del doppio in sei anni, da circa 11 milioni di tonnellate a 23 milioni di tonnellate. La produzione del riso non si è estesa in maniera così spettacolare. Tuttavia, alcuni funzionari indiani predissero che nel 1972 si sarebbe potuto avere “l’autosufficienza” per tale alimento basilare.

Come risultato dei grandi aumenti dei raccolti, alcune zone del mondo soggette alla carestia che in precedenza dovevano importare grosse quantità di grano si riferì che ora ne avevano abbastanza, o perfino ne esportavano. Questo successo con nuovi grani ha indotto sempre più agricoltori a piantarli ogni anno.

Da ciò, si potrebbe concludere che la scienza abbia finalmente trovato la risposta ai problemi alimentari dell’uomo. Sembrerebbe che i popoli affamati del mondo non abbiano che da piantare le nuove varietà di frumento e di riso e la morte per fame possa essere evitata.

Un avvertimento

Tuttavia, molti esperti di agricoltura avvertono contro tale conclusione. Essi dicono che la “rivoluzione verde” non risolve ore i problemi della fame del genere umano, e non li risolverà nel futuro!

Per esempio, nel libro The Survival Equation, un articolo dell’economista di agricoltura Wolf Ladejinsky dichiara quanto segue:

“Per quasi cinque anni la ‘rivoluzione verde’ si è compiuta in un certo numero di paesi dell’Asia sottosviluppati dal punto di vista agricolo. Il suo avvento nelle società rurali legate alla tradizione fu propagandato come il rigetto delle terribili predizioni che la fame avrebbe invaso notevoli parti del mondo.

“Ma per di più, quelli che furono presi dall’euforia dei sovrastanti cambiamenti videro in essi un rimedio per la povertà della grande maggioranza dei coltivatori. . . .

“Comunque, le circostanze propizie in cui la nuova tecnologia prospera non si ottengono facilmente e ci sono dunque inevitabili limiti alla sua portata e al suo progresso. A parte ciò, dove ha avuto successo, la rivoluzione ha suscitato un gran numero di problemi politici e sociali. In breve, la rivoluzione verde può essere, come il dott. Wharton correttamente additò in ‘Foreign Affairs’ dell’aprile 1969, sia una cornucopia che un vaso di Pandora”.

Perché molte autorità danno avvertimenti contro l’indebito ottimismo, proprio nel mezzo della “rivoluzione verde”? Quali sono alcuni dei problemi che si incontrano? In che modo influiscono sulla possibilità che la “rivoluzione verde” vinca la fame e la povertà?

Un problema presenta un grande pericolo potenziale. Ha relazione con il potere genetico delle nuove varietà di grani.

[Immagine a pagina 4]

Una nuova pianta di riso ad alto rendimento ottenuta nelle Filippine fu per il riso ciò che gli esperimenti messicani furono per il frumento, ma risolve questo il problema?

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