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  • I teologi inciampano nel nome di Dio
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
w78 1/9 p. 12

I teologi inciampano nel nome di Dio

COME hanno potuto ecclesiastici e teologi inciampare nel nome di Dio?

Anzitutto, sembra che l’aver tolto dalla Bibbia il nome di Dio abbia causato un grosso errore dottrinale. Com’è stato menzionato in un articolo precedente, fu evidentemente “verso l’inizio del secondo secolo” che il nome divino cominciò a essere sostituito nel “Nuovo Testamento” con “Signore” o “Dio”. Questo causò un problema di identificazione. Quale Signore si intendeva?

Nelle Scritture Ebraiche ci sono versetti dove si parla di Geova che sono citati nel “Nuovo Testamento” in un contesto dove si parla del Figlio. (Isa. 40:3—Matt. 3:3—Giov. 1:23; Gioe. 2:32—Rom. 10:13; Sal. 45:6, 7—Ebr. 1:8, 9) Questo è comprensibile, poiché Gesù fu il principale rappresentante del Padre. Infatti, in modo analogo, perfino di un angelo si parlò come se fosse Geova, perché serviva come rappresentante di Geova. (Gen. 18:1-33) Quale può essere stato tuttavia l’effetto del togliere il nome di Dio?

Il Journal of Biblical Literature dice:

“In molti passi dove c’era chiara distinzione fra la persona di Dio e quella di Cristo, la rimozione del Tetragramma deve avere creato considerevole ambiguità. . . . Sorta la confusione con il cambiamento del nome divino nelle citazioni, la stessa confusione si estese ad altre parti del NT dove le citazioni non c’entravano affatto”.

Comprendendo evidentemente che questo poté contribuire allo sviluppo della dottrina della Trinità, l’articolo chiede:

“Fu forse tale ristrutturazione del testo a far sorgere in seguito le controversie cristologiche [sulla natura di Cristo] in seno alla chiesa, e i passi del NT oggetto di queste controversie erano identici a quelli che nell’èra del NT non crearono evidentemente nessun problema? . . . Gli studi [cristologici attuali] si basano sul testo del NT come appariva nel primo secolo, o si basano su un testo alterato che rappresenta un periodo nella storia della chiesa in cui la differenza tra Dio e Cristo divenne confusa nel testo e poco chiara nella mente degli uomini di chiesa?”

Quindi, la rimozione del nome di Dio dal “Nuovo Testamento” poté contribuire in seguito a far accettare la dottrina della Trinità, che non era affatto insegnata nella Bibbia originale.

Una seconda pietra d’inciampo per i teologi riguarda il modo di pronunciare il Nome. In ebraico si scrive con quattro consonanti, traslitterate di solito in YHWH o JHVH. Nell’antico Israele si imparava la pronuncia tramandata da tempi precedenti. Ma evidentemente qualche tempo dopo il 70 E.V. la pronuncia esatta andò perduta. Quando copisti ebrei posteriori aggiunsero segni vocalici alle consonanti per facilitare il lettore, usarono i segni di Adonay (Signore) ed Elohim (Dio), da cui si giunse alla forma “Geova”.

Molti studiosi di ebraico preferiscono ora la pronuncia “Yahweh”. Tuttavia oggi nessuno può dire con certezza in che modo Mosè, ad esempio, pronunciava il nome divino.

In Vetus Testamentum (Ott. 1962) il dott. E. C. B. Maclaurin dichiarò: “Si deve ripetere che non esiste nessuna prova antica e definitiva che il nome venisse pronunciato Yahweh mentre sono chiaramente dimostrate molte forme antiche, come Hu’, Yah, Yo-, Yau-, -yah e forse -yo”. Il dott. M. Reisel, in The Mysterious Name of Y.H.W.H. (Il misterioso nome di Y.H.W.H.), disse che la “vocalizzazione del Tetragramma dovette essere in origine YeHuàH o YaHuàH”. Tuttavia, il canonico D. D. Williams di Cambridge sostenne che “l’evidenza indica o meglio quasi prova, che Jahweh non era la vera pronuncia del Tetragramma, . . . Il Nome stesso era probabilmente JAHOH”. — Zeitschrift für die alttestamentliche Wissenschaft, Vol. 54.

Nella maggioranza delle lingue c’è un modo comune di scrivere e pronunciare il nome di Dio, e questo varia da lingua a lingua. In italiano è Geova, in figiano è Jiova e in danese è Jehova. Perché pretendere che oggi tutti debbano cercare di imitare qualche antica pronuncia ebraica su cui non sono d’accordo neppure le autorità in materia? Il prof. Gustav Oehler di Tübingen, dopo avere discusso in un libro varie pronunce, dice:

“Da questo punto in poi uso la parola Geova, perché in effetti questo nome è stato adottato nel nostro vocabolario, e non può essere sostituito, come il termine più corretto Yarden non può sostituire la forma usuale Giordano”.

Questa è una veduta sensata, poiché consente di usare una pronuncia largamente conosciuta che ancora identifica chiaramente il Creatore e Dio, il quale ci esorta a usare il suo nome. (Isa. 42:8; Rom. 10:13) Molti teologi, però, hanno preferito cavillare sui lati tecnici, cadendo nella trappola di evitare il nome di Dio.

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