Uomini di amorevole benignità e il Regno
COME possiamo essere leali oggi verso il patto eterno che Geova fece con Davide per il regno? Con chi Geova ha concluso oggi un “patto che duri indefinitamente riguardo alle amorevoli benignità assicurate a Davide”? (Isa. 55:3) Ecco, la parte vecchia di Gerusalemme è in mano agli Arabi maomettani. Sulla sommità della collina un tempo occupata dal tempio di Geova si trova ora la moschea di Omar. La Repubblica d’Israele non ha un re della casa reale di Davide nel patto per il regno. Che è accaduto di quel patto eterno? La nostra vita eterna nel nuovo mondo di giustizia che Dio presto stabilirà dipende dalla nostra possibilità di avere la giusta risposta e dalle nostre azioni in leale armonia ad essa.
2 Nel 618 a.C. il re Joachin, diciannovesimo discendente diretto del re Davide, salì al trono ma regnò solo per tre mesi e dieci giorni in Gerusalemme; poi s’arrese a Nabucodonosor, re di Babilonia, e fu deportato a Babilonia, dove crebbero i suoi figli. Suo zio, Sedechia, fu posto sul trono di Gerusalemme e regnò per undici anni. Nel 607 a.C. fu catturato e portato a Babilonia dove morì senza figli; e Gerusalemme, col suo magnifico tempio costruito da Salomone, fu distrutta. Settant’anni dopo Zorobabel, nipote di Joachin, ricondusse a Gerusalemme da Babilonia un rimanente di leali Giudei per ricostruire il tempio di Geova. Come suddito della nuova potenza mondiale, l’impero persiano, Zorobabel servì in qualità di governatore civile del paese di Giuda, ma non salì al trono di Gerusalemme come re secondo il patto del regno che Geova aveva fatto con Davide. Dopo la sconfitta dell’infedele re Sedechia, nessun erede reale della casa di Davide si era seduto sul “trono di Geova” a Gerusalemme.
3 Il patto che Geova aveva fatto per il regno era forse fallito? Era stato messo da parte? No! L’amorevole benignità di Geova, il suo amore leale, non permise ciò. È vero che egli rovesciò il suo trono a Gerusalemme e spodestò Sedechia, l’ultimo re terreno che l’occupò; ma non annullò l’eterno patto del regno. In adempimento ai termini del patto permise semplicemente che la casa di Davide subisse la punizione per la malvagità di molti re che avevano mal rappresentato Geova sul “trono di Geova” a Gerusalemme. Durante tutto questo tempo di punizione non mancò mai un uomo nella linea reale dei discendenti del re Davide. Tale linea reale terminò diciannove secoli fa. Come? Era venuta meno la divina promessa del patto o era mancato al re Davide un erede per il patto del regno? Niente affatto! Perché? Perché la dinastia di Davide terminò allora con un discendente che morì senza figli, ma che vive per sempre. Egli vive oggi in questo ventesimo secolo e non ha bisogno di successori per il patto del regno. In armonia con questo fatto, gli unici documenti disponibili della linea reale del re Davide terminano con Gesù Cristo. Nessun Giudeo oggi vivente può provare la sua discendenza dal re Davide.
4 Gesù nacque nella città natale di Davide, Betlemme di Giuda. Era discendente diretto di Davide da due parti, quindi fu chiamato il Figlio di Davide quale suo erede regale. (Matt. 1:1 fino a 2:11; Luca 3:23-31) La sua nascita umana fu miracolosa, poiché egli in realtà era il Figlio di Dio disceso dal cielo. La sua forza vitale fu trasferita di là al seno di una vergine giudea della famiglia di Davide, di nome Maria. Per accertarsi che avrebbe acconsentito a divenire la madre del Figlio di Dio, Geova mandò il suo angelo Gabriele a dirle che era stata scelta per essere la madre umana della progenie promessa al patriarca Abrahamo, il promesso erede dell’eterno patto del regno. Dopo averla salutata l’angelo Gabriele disse: “Non temere, Maria, poiché tu hai trovato favore presso Dio; ed ecco, concepirai nel tuo seno e partorirai un figlio, e gli metterai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e Geova Dio gli darà il trono di Davide suo padre, ed egli sarà re sopra la casa di Giacobbe [Israele] per sempre, e del suo regno non ci sarà fine”. (Luca 1:26-33) Leale al patto del regno stipulato da Geova, Maria amorevolmente acconsentì a quest’atto miracoloso.
5 In adempimento alla profezia di Isaia 7:14 la nascita di Gesù da questa giovane donna fu un grande segno, la cui importanza non è diminuita fino ad oggi. L’angelo di Geova disse dal cielo ai pastori di Betlemme che questo miracoloso Figlio di Davide sarebbe divenuto l’Unto di Geova, il Cristo: “Vi dichiaro la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà, perché oggi, nella città di Davide, vi è nato un Salvatore, che è Cristo il Signore”. — Luca 2:1-12; Matt. 1:18-25.
6 Benché nato come uomo per essere realmente la Progenie di Abrahamo per la benedizione di tutte le nazioni e per essere effettivamente l’eterno Erede del regno di Davide, Gesù non era legato a questa terra dovendo sedere su un trono materiale, sul monte Sion a Gerusalemme. Quando Geova Dio fece il patto del regno con Davide tremila anni fa, aveva in mente infine un eterno regno celeste per il permanente Erede di Davide. Nessun sommo sacerdote della tribù di Levi poteva ungere Gesù per tale governo celeste. Geova lo unse dopo il suo battesimo in acqua, spargendo lo spirito santo su Gesù e santificandolo come il Cristo.
7 Gesù fu allora generato dallo spirito di Dio per divenire un Figlio spirituale di Dio, destinato alla futura vita nel cielo. Molto appropriatamente Gesù predicò il regno di Dio, “il regno dei cieli”, invitando i discepoli a seguirlo e a cercare prima il Regno. Con questa chiamata egli stava realmente estendendo loro l’invito fatto da Dio mediante il profeta Isaia: “Inclinate l’orecchio e venite a me. Ascoltate, e la vostra anima vivrà, e io concluderò con voi un patto che duri indefinitamente riguardo alle amorevoli benignità assicurate a Davide”. (Isa. 55:3) Questo significava che Geova Dio aveva stabilito di dare a Gesù Cristo dei coeredi nel regno celeste. Leale al patto del regno Gesù accolse tali coeredi del regno di Dio. Dopo la sua ultima pasqua con i leali apostoli, egli disse loro: “Voi siete quelli che hanno perseverato con me nelle mie prove; e io faccio un patto con voi, come il padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele”. (Luca 22:28-30) Quale amorevole benignità fu questa da parte di Geova Dio!
8 Tutto dipendeva da quell’unico Erede del regno, Gesù Cristo! Quando morì e fu sepolto, sembrò che un uomo della casa di Davide non sarebbe più salito sul suo trono, che era il “trono di Geova”. Molto tempo prima la profezia dell’angelo a Daniele aveva detto che il “principe del patto” sarebbe stato vinto da un “uomo spregevole”, l’imperatore romano Tiberio Cesare. (Dan. 11:21, 22) Gesù giacque morto, nello Sceol o Ades, che è la comune tomba dell’umanità peccatrice. Apparentemente era ora impossibile ridar vita al patto del regno fatto con Davide. Eppure la cosa veramente impossibile era che Dio Onnipotente lasciasse cadere il suo patto. La sua amorevole benignità, il suo amore leale, promesso nel patto e che giustamente spettava a questo leale Figlio di Dio, Gesù Cristo, non poteva lasciare che il patto fallisse. Geova Dio doveva farlo uscire dallo Sceol o Ades o “inferno”, la comune tomba dell’umanità. Nel Salmo 16:10 Geova aveva promesso in anticipo che avrebbe compiuto quest’atto miracoloso, ispirando Davide a dire: “Tu non lascerai l’anima mia nello Sceol. Non permetterai che il tuo uomo di amorevole benignità veda la fossa”. Quella profezia assicurava la risurrezione di Gesù, il più grande Davide, dalla tomba.
9 Risuscitando Gesù, Dio diede prova della sua amorevole benignità nel sostenere il patto del regno fatto con Davide. L’apostolo Paolo ce lo spiega chiaramente dicendo: “Quel fatto ch’egli l’ha risuscitato dai morti non più destinato a ritornare alla corruzione, ha dichiarato in questa maniera: ‘Io vi darò le amorevoli benignità di Davide che sono sicure’. Quindi dice anche in un altro salmo: ‘Tu non permetterai che il tuo uomo di amorevole benignità veda la corruzione’. Poiché Davide, da una parte, servì l’espressa volontà di Dio nella propria generazione e si addormentò nella morte e fu posto con i suoi antenati e vide la corruzione. D’altra parte, colui che Dio risuscitò non vide la corruzione”. — Atti 13:34-37.
ALTRI SONO COMPRESI NEL PATTO
10 Gesù Cristo è l’“uomo di amorevole benignità” di Geova o uomo di amore leale, che Egli non abbandonò nello Sceol. Risuscitandolo da morte alla vita immortale in cielo, Geova aprì la via per estendere le sicure amorevoli benignità del suo patto con Davide ad altri “uomini di amorevole benignità” o uomini leali, i fedeli apostoli e tutti gli altri Cristiani dedicati che Dio genera e fa coeredi del regno celeste insieme a suo Figlio Gesù Cristo.
11 Davide aveva cantato profeticamente: “Tutte le tue opere ti celebreranno, o Geova, e i tuoi uomini di amorevole benignità ti benediranno. Della gloria del tuo regno essi parleranno, e la tua potenza narreranno, per rendere noti ai figli degli uomini i suoi prodigi e la gloria dello splendore del suo regno. Il tuo regno è un regno di tutti i tempi indefiniti, e il tuo dominio è attraverso tutte le successive generazioni”. — Sal. 145:10-13.
12 In questo tempo della fine del mondo vi è ancora sulla terra solo un rimanente di questi spirituali “uomini di amorevole benignità” o uomini di amore leale, cioè uomini che sono devoti o ligi al dovere nell’adempiere i loro impegni verso Geova Dio. Durante la prima guerra mondiale essi vennero meno alle loro responsabilità verso Dio, perciò egli s’indignò contro di loro. Nella sua ira li lasciò andare in una cattività simile a quella dei Giudei a Babilonia. (Isa. 12:1, 2; 54:7-10) Perché Geova Dio non rigettò questo rimanente durante la prima guerra mondiale a causa delle loro mancanze sotto le prove e le persecuzioni che accompagnarono il conflitto? Fu per lealtà verso il suo patto.
13 Mediante Gesù Cristo egli aveva incluso nel patto del regno i membri di questo rimanente. Quindi era in obbligo di esprimere le amorevoli benignità che furono promesse a Davide nel patto. Nel concludere il patto con Davide, Geova aveva detto: “Quando [il successore al regno] farà del male, certamente lo castigherò con la verga degli uomini e coi colpi dei figli di Adamo. Quanto alla mia amorevole benignità [il mio amore leale], non si dipartirà da lui come la tolsi a Saul, che io rimossi dinanzi a te [Davide]. E la tua casa [i tuoi coeredi nel regno] e il tuo regno saranno certamente saldi per sempre dinanzi a te; e il tuo trono sarà fermamente stabilito per sempre”. — 2 Sam. 7:14-16.
14 Perciò il rimanente degli “uomini di amorevole benignità” fu punito per mano delle nazioni in guerra. Era un rimprovero inferto con la verga degli uomini e coi colpi dei figli di Adamo. Proprio così, molto tempo fa la casa reale di Davide dovette essere punita, dal tempo della distruzione di Gerusalemme nel 607 a.C. fino al 29 d.C., quando apparve il Messia promesso, il Principe, l’Erede permanente del re Davide. Nel 1919 Geova liberò quelli del rimanente che di cuore volevano essergli leali. Quindi li mise all’opera come suoi testimoni in una misura che non si era mai conosciuta prima. Con le parole di Lamentazioni 3:22, 23 essi poterono dire: “È per gli atti di amorevole benignità di Geova che non siamo giunti alla nostra fine, perché le sue misericordie non saranno mai esaurite. Esse si rinnovano ogni mattina poiché grande è la tua fedeltà”. La liberazione e restaurazione fu concessa loro “anche senza denaro e senza pagare”, e perciò le anime loro sono state tenute in vita fino ad oggi. — Isa. 55:1-3.
15 Ora è giusto domandarsi: Come possiamo noi testimoni di Geova provare oggi la nostra lealtà verso il patto del regno, come fecero gli Israeliti dell’antichità, Gesù e gli apostoli? Possiamo farlo essendo leali verso il regno dell’Erede permanente del patto del regno. Geova Dio non ha mai dimenticato il suo patto dopo che l’ultimo re della casa di Davide sedette sul trono di Gerusalemme. È vero che l’effettivo regno di Davide non fu operante per più di sei secoli; ma la miracolosa venuta di Gesù Cristo, il “principe del patto”, mostrò la lealtà di Geova verso il patto per il quale aveva giurato. Geova non spergiura. Quando un individuo fa un giuramento e poi non mantiene ciò che ha giurato, non solo spergiura ma reca una maledizione su se stesso. Mai Geova reca una maledizione su se stesso; egli è il Benedetto per sempre. Quando giura per il suo nome o per se stesso non giura mai il falso; ma il suo solenne giuramento conferisce certezza ancora maggiore al compimento di ciò che ha giurato. Infatti la venuta di Gesù, il Messia, e la sua risurrezione dai morti dimostrarono che il giurato patto di Geova non era stato abolito. Per Geova Dio era ancora in vigore benché il regno non fosse stato operante a Gerusalemme per 635 anni, cioè dal 607 a.C. al 29 d.C.
16 Ma che c’entra tutto questo col nostro tempo? Ebbene, il regno dell’Erede permanente del patto reale non divenne operante quando il risorto Gesù ascese al cielo nel 33. Dalla primavera di quell’anno fino all’autunno del 1914, per 1881 anni, egli rimase seduto alla destra di Dio, senza regnare ma aspettando che giungesse il tempo stabilito da Dio per fare dei nemici del regno lo sgabello dei piedi di Gesù, l’Erede del regno. Quel lungo periodo d’attesa portò forse alla fine legale del patto? No, non impose a Gesù in cielo la perdita del suo diritto al potere del Regno per il mancato godimento di tale diritto. No, perché durante tutti quei secoli di paziente attesa, il patto del regno era stato operante. In che modo? In quanto Geova ha scelto i 144.000 coeredi, quei Cristiani che rispondono al suo invito e coi quali egli conclude il “patto che duri indefinitamente riguardo alle amorevoli benignità assicurate a Davide”. Questo non include la Cristianità. Con la sua popolazione che si conta a milioni, la Cristianità è stata infedele al patto dal quarto secolo in poi. Essa non attese che l’Erede del regno di Geova salisse al potere nel tempo da Lui stabilito, ma disprezzò il patto. Come? Favorendo l’unione della chiesa con lo stato politico o i regni di questo mondo sotto Satana il Diavolo. Ma Geova è rimasto ugualmente fedele al patto giurato, continuando a raccogliere da questo mondo, da tutte le nazioni, i veri Cristiani e comprendendoli nel patto.
17 Ancor prima di terminare la sua opera col rimanente dei 144.000 coeredi o di terminare di servirsi di loro come suoi testimoni sulla terra, Geova aveva stabilito il Regno, del quale gli uomini e le donne fedeli hanno avuto sete e fame. A conferma del suo patto eterno con Davide egli aveva promesso: “Sull’amorevole benignità un trono sarà certo stabilito fermamente, e deve sedervi fedelmente, nella tenda di Davide, uno che giudichi e cerchi l’equità e sia pronto a render giustizia”. (Isa. 16:5) Nel memorabile anno 1914 era giunto il tempo che Geova ponesse sul trono l’Erede del Regno come regnante re, “nella tenda di Davide”, come Figlio di Davide eppure celeste Signore di Davide. — Sal. 110:1, 2; Matt. 22:41-45.
18 Il sole ha mai cessato di sorgere e di dar inizio al giorno? O la luna ha mai cessato di splendere di notte? Mai fino ad oggi. Così Geova, fedele al patto e all’amorevole benignità, non ha dimenticato o trascurato questo importantissimo patto per il Regno che lo rivendicherà quale legittimo Sovrano dell’universo. Egli giurò nella sua santità, e non mentì quando disse al re Davide che la sua casa sarebbe rimasta salda e che il suo trono sarebbe stato permanente. Gesù Cristo, l’Erede permanente del patto dell’amorevole benignità verso Davide, dura, come durano il sole e la luna, ed oggi Gesù Cristo regna dal celeste “trono di Geova”. (Sal. 89:28-37) Il nostro dovere è quindi chiaro. Gli “uomini di amorevole benignità” di Geova hanno verso Dio il dovere di essere leali verso il Re da lui intronizzato, il Figlio e Signore di Davide. In premio per il loro amore leale essi mangiano i cibi succulenti, il latte, della mensa spirituale di Dio, e bevono il vino della gioia del ministero del Regno quali ambasciatori del Regno.
LEALI SUDDITI TERRENI
19 Al tempo del re Davide anche gli stranieri residenti in Israele furono leali verso di lui perché era il re unto da Geova, colui col quale era stato stipulato il patto per una dinastia eterna e per un trono fermamente stabilito. Fra tali leali stranieri vi erano i Getei (Filistei di Gat), i Feletei e i Ceretei. (2 Sam. 15:18-22) Persino Gionata, figlio dell’infedele re Saul, mostrò incrollabile amorevole benignità per Davide perché era stato scelto da Geova. Anche i fratelli stessi del re Saul, appartenenti alla tribù di Beniamino, considerarono la scelta di Geova superiore a quella personale e si schierarono per Davide che Egli aveva scelto e unto. — 1 Sam. 18:1-4; 20:8, 14, 15; 1 Cron. 12:1, 2, 19, 29.
20 Oggi vediamo che ci sono dei fedeli imitatori di quegli antichi sostenitori di Davide, l’unto di Geova. Una gran folla di uomini e donne che sono venuti a conoscenza del patto del regno di Geova con Gesù Cristo e i suoi coeredi danno ora lealmente il loro appoggio all’Erede permanente del patto eterno. Che importa se sono di tante diverse nazioni, tribù, popoli e lingue? Questo non li distoglie dall’ubbidire al governo di Dio nei cieli. Si rivolgono a Lui, sul suo trono, e all’Agnello, suo Figlio Gesù Cristo, e li acclamano a gran voce uniti nella pubblica confessione: “Noi dobbiamo la salvezza al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. Giorno e notte rendono sacro servizio a Geova, e lasciano che suo Figlio, l’Agnello, li guidi come loro Pastore e Re. — Apoc. 7:9-17.
21 Per dare una prova pratica di amore leale per il loro Pastore e Re, si mostrano leali verso i suoi coeredi del Regno, i suoi fratelli, quegli “uomini di amorevole benignità”, che Dio ha compresi nel patto del Regno, che Egli ha raccolti e approvati. (Sal. 50:5) Per questa ragione il Pastore e Re approva queste “altre pecore”, le raccoglie alla sua destra e dice: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo. . . . Veramente io vi dico: In quanto l’avete fatto [tutto questo bene] a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. (Matt. 25:31-40) Ciò spiega perché queste “altre pecore” godono ora anche loro del delizioso “vino e latte” che fluisce dal rimanente dei regali fratelli di Cristo, senza denaro e senza pagare.
LA PROVA È IN CORSO!
22 La prova dell’amore leale per il patto del Regno e per il regnante Erede di quel patto è ora in corso! Il potere dittatoriale che ora tende al dominio mondiale non solo è contro la Cristianità democratica ma principalmente contro l’Erede del Regno che ha assunto il potere nel 1914. La profezia dell’angelo di Geova chiarisce questo dicendo dell’ambizioso potere dittatoriale: “Si perderà d’animo; poi di nuovo s’indignerà contro il patto santo, ed eseguirà i suoi disegni, e tornerà ad intendersi con quelli che avranno abbandonato il patto santo. E per via di lusinghe corromperà quelli che agiscono empiamente contro il patto; ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio mostrerà fermezza”. — Dan. 11:30, 32, VR.
23 Vaste sezioni della Cristianità sono cadute in potere di empie dittature e il clero della Cristianità ha cercato una conciliazione col potere dittatoriale. Ha ceduto alle sue lusinghe ed ha scelto di servire gli uomini invece di Dio. Anche il clero della parte della Cristianità nominalmente “libera” ha violato il patto o agito empiamente contro di esso. È stato sleale verso “Cristo il Re”, che professa di seguire e in onore di cui si tengono feste ogni anno. Essi non hanno seguito l’esempio delle “altre pecore” fedeli al Re, ma hanno perseguitato i suoi fratelli, il rimanente degli “uomini di amorevole benignità” di Geova. Effettivamente dicono: “Noi non abbiamo alcun re eccetto Cesare”. (Giov. 19:15) Avviene oggi nella Cristianità ciò che avveniva nell’antico Israele ai giorni del profeta Osea: “L’Eterno ha una contestazione con gli abitanti del paese, poiché non v’è verità, né misericordia [amorevole benignità], né conoscenza di Dio nel paese”. (Osea 4:1, VR) Eppure Geova ha oggi delle pecore che dimostrano di essergli fedeli.
24 Noi non facciamo parte della Cristianità ignorante. Noi conosciamo il nostro Dio. Mostriamo la nostra lealtà verso il suo patto col più grande Davide predicando la buona notizia del regno di Dio stabilito nel 1914. Predichiamo ovunque, in Asia, in Africa, in Australia, in Europa, nelle Americhe e in innumerevoli isole del mare, per dare una testimonianza, agli ordini del nostro celeste Capo, che Geova ha dato come principale “testimone alle nazioni”. (Isa. 55:3, 4) Geova ha decretato per mezzo suo che la buona notizia di quel regno, per cui fu stipulato il patto tanto tempo fa, deve essere predicata fino alla fine di questo mondo. Come potrebbe Dio dimenticare il patto per il suo regno eterno ora, alla fine di questo mondo? Senza eccezione, quel regno supera tutti i governi politici di questo mondo. Geova dice del suo Re: “Io stesso lo costituirò il primogenito, il più eccelso dei re della terra”. (Sal. 89:27) Al governo teocratico del Primogenito di Geova vada la nostra più alta, completa, imperitura ubbidienza, devozione e lealtà per sempre!
25 Per quanto le potenze del comunismo, della Cristianità e del paganesimo lo combattano; per quanto tentino freneticamente di conservare la loro sovranità nazionale e il loro dominio terreno, il regno di Dio nelle mani dell’Erede del patto è l’incontestabile realtà di oggi. È l’unica cosa sicura che abbia eterno avvenire. In adempimento alla preghiera modello di Gesù (Matt. 6:9, 10), il celeste regno del Padre verrà sul campo di battaglia di Armaghedon e definirà la scottante contesa per il governo, e tutti i governi politici di questo vecchio mondo scenderanno nella Geenna.
26 La buona notizia del regno di Dio che predichiamo è senz’altro sensazionale. Ma non è un’esagerazione; non è uno scherzo. Da quarant’anni la predichiamo, ma non è una notizia che diventi stantia, che perda la sua efficacia e che si debba smettere di predicare. Non smetteremo. La nostra predicazione del Regno, ordinata da Dio, deve continuare. Si estenderà finché i regni e i governi dei Gentili finiranno e finché il regno millenario di Gesù Cristo stabilirà la pace gloriosa che seguirà Armaghedon, quando sarà fatta tacere ogni propaganda umana d’ispirazione demonica e la guerra fredda fra il comunismo e i suoi avversari e contro il regno di Dio sarà cessata.
27 Restiamo dunque fedeli e leali per sempre verso il patto del Regno che Dio fece col più grande Davide. Mostriamo amorevole benignità e lealtà a tutti gli uomini che rispettano quel patto e sostengono il Regno promesso. Proverbi 3:3, 4 dice: “L’amorevole benignità e la verità stessa non ti lascino. Lègatele alla gola. Scrivile sulla tavola del tuo cuore, per trovar favore e buon intendimento agli occhi di Dio e dell’uomo”. Se lo faremo, vedremo che Geova Dio stesso, mediante il suo re Gesù Cristo, eserciterà le stesse preziose qualità verso di noi, e la nostra anima vivrà per sempre. “Tutti i sentieri di Geova sono amorevole benignità e verità per coloro che osservano il suo patto e le sue testimonianze”. — Sal. 25:10.
[Domande per lo studio]
1. Quali domande sono oggi appropriate riguardo al patto del regno, e come vi è implicata la nostra stessa vita?
2. In che modo terminò il regno effettivo dei successori di Davide, e perché Zorobabel non ridiede vita a quel regno?
3. Che cosa permise Geova che accadesse alla casa di Davide, e come terminò diciannove secoli fa la discendenza reale di Davide senza che venisse meno la promessa del patto?
4. Perché Gesù è chiamato il Figlio di Davide come erede regale, e perché Maria acconsentì a divenirne la madre umana?
5. In adempimento a quale profezia avvenne questa nascita da una vergine, e come venne annunciata?
6. Essendo divenuto l’Erede permanente del patto del regno Gesù era forse legato a questa terra, e quindi da chi fu unto Gesù?
7. Che cosa predicò Gesù molto appropriatamente, e per lealtà verso il patto del regno a chi estese egli l’invito?
8. Come appariva la situazione mentre Gesù era morto nello Sceol, e che cosa fece Geova in armonia con la sua promessa?
9. Che cosa esprimeva da parte di Geova la risurrezione di Gesù, e come Paolo ci spiegò chiaramente questo fatto?
10. Chi era dunque l’“uomo di amorevole benignità” di Geova, e risuscitandolo per il cielo quale via aprì Geova?
11. Che cosa cantò Davide nel Salmo 145 riguardo agli uomini di amorevole benignità di Geova?
12. Quanti di quegli uomini spirituali vi sono in questo tempo della fine, e perché non furono rigettati per le loro mancanze durante la prima guerra mondiale?
13, 14. (a) In virtù del suo patto che cosa era in obbligo di esprimere Geova verso la classe del rimanente? (b) Che cosa subì quindi il rimanente durante la prima guerra mondiale, e a qual prezzo le loro anime furono tenute in vita fino ad oggi?
15. Come possiamo oggi dimostrare la nostra lealtà verso il patto del regno, e come mostrò Geova di non aver dimenticato il patto ma di ritenerlo sempre valido?
16. (a) Perché la lunga attesa di Gesù, senza godere il potere del Regno, non provocò la fine legale del patto del regno? (b) Perché non vi è inclusa la Cristianità, e nonostante ciò come Geova si è mostrato fedele al patto?
17. Prima di finire di servirsi del rimanente, che cosa fece Geova riguardo al Regno, in adempimento di Isaia 16:5?
18. (a) Come quali corpi celesti l’Erede permanente del patto del regno sarebbe durato? (b) Qual è dunque il dovere del rimanente, e a che cosa partecipano in premio per la loro lealtà?
19. Chi oltre agli Israeliti naturali furono fedeli a Davide, perfino nella famiglia stessa del re Saul?
20, 21. (a) Chi sono oggi gli imitatori di quegli antichi sostenitori di Davide? (b) Come esprimono in modo pratico il loro amore leale, e che cosa condividono ora col rimanente?
22. A proposito dell’adempimento di quale profezia di Daniele riguardo al patto viene ora messo alla prova l’amore leale verso di esso?
23. Quali Cristiani professanti hanno violato il patto, e come Osea 4:1 s’avvera a loro riguardo?
24. Come noi differiamo dalla Cristianità, e perché dovremo essere per sempre fedeli al governo del Primogenito di Geova?
25. Per quanto le potenze nemiche lo combattano, qual è la verità riguardo al regno di Dio nelle mani del suo Erede, e perché?
26. Perché non smetteremo di predicare la buona notizia del regno di Dio come se fosse ormai vecchia, e fino a quando si estenderà la nostra predicazione del Regno?
27. Quali qualità dobbiamo avere verso coloro che sono fedeli al patto e al Regno, e che cosa, a sua volta, farà Geova per noi?