Ha inizio un nuovo sacerdozio
1. (a) Quali diverse immagini si presentano alla mente quando è menzionata la parola “sacerdote”? (b) Quale domanda sorge circa la menzione di un nuovo sacerdozio nella Bibbia?
QUANDO la parola “sacerdote” attira la vostra attenzione, che cosa si presenta agli occhi della vostra mente? Vedete un uomo con indosso gli abiti del suo ufficio che amministra i sacramenti? Vedete i discendenti di Aaronne che servirono nei tempi antichi nel tempio di Geova a Gerusalemme? O vi raffigurate forse un sacerdote buddista o indù mentre adempie i suoi doveri nel tempio della sua religione? Sono alcuni o tutti questi uomini sacerdoti del vero Dio? Inoltre, la Bibbia parla di un nuovo sacerdozio. È possibile, come asseriscono alcune religioni della cristianità, che il sacerdozio giudaico di Aaronne e dei suoi discendenti fosse il vecchio sacerdozio e venisse sostituito dal sacerdozio delle varie fedi della cristianità, per esempio, dal sacerdozio della Chiesa Cattolica Romana col suo capo il papa, che è noto come Pontefice Massimo?
CAPO DEL NUOVO SACERDOZIO
2. (a) Chi è il Sommo Sacerdote di Geova Dio, e come ottenne la carica? (b) In che modo il suo sacerdozio è nuovo?
2 Anzitutto, si deve dire che Gesù Cristo è il Capo Sacerdote dell’Altissimo Dio. Il suo sacerdozio successe al sacerdozio aaronnico, ma egli non ottenne il sacerdozio per discendenza da loro, né il suo sacerdozio fu un’estensione o continuazione del sacerdozio aaronnico. Fu nuovo. Il re Davide aveva detto per ispirazione: “Oracolo di Jahve al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché ponga i tuoi nemici sgabello ai tuoi piedi!’ Ha giurato Jahve e non si pente: ‘Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedek!’” (Sal. 110:1, 4, Ga) Gesù nacque nella tribù di Giuda e nella linea della famiglia di Davide; quindi non discese dalla tribù di Levi come i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, che entravano nel Santissimo del tempio sulla terra perché erano uomini di carne, sangue e ossa.
3. (a) Quale fatto relativo al sacerdozio di Gesù prova che non riprese la sua umanità o il suo corpo umano alla risurrezione? (b) Qual è la posizione di Gesù circa il sacerdozio ora?
3 Dopo il 16 nisan del 33 E.V. Gesù, risuscitato in spirito, non era più un uomo di carne e sangue; fu ricompensato dal Padre suo per la fedeltà con uno spirituale organismo immortale. Dopo la risurrezione fece varie apparizioni ai discepoli materializzando miracolosamente un corpo, ma alla fine di quaranta giorni ascese al Padre suo in cielo, e lì alla presenza di Geova l’Onnipotente Dio presentò il valore del suo sacrificio quale “Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giov. 1:29; 4:23, 24; Atti 1:1-11) Questo fatto prova che non riprese la sua umanità sacrificata. (Ebr. 9:23-26) Perciò la dichiarazione che fece sulla terra la quale sbalordì alcuni di quelli che l’avevano seguìto per un po’ di tempo si avverò: “Io sono il pane vivo che scesi dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà per sempre; e infatti il pane che darò è la mia carne a favore della vita del mondo”. (Giov. 6:51) Per questa ragione Gesù non poteva avere il suo corpo terreno o carnale in cielo, perché lo aveva abbandonato per sempre in sacrificio a favore del peccaminoso, morente genere umano. Ora in cielo, fu insediato quale grande Sommo Sacerdote secondo la maniera di Melchisedec, per sempre. — Ebr. 7:17, 26-28.
GESÙ NON È PONTEFICE MASSIMO
4. (a) Anna e Caiafa o Giovanni Battista ebbero la carica di Pontefice Massimo, o che cosa? (nota in calce) (b) Che cosa dice l’Encyclopædia Britannica circa l’autorità investita nel Pontefice Massimo? (c) Chi ebbe la carica nei tempi di Roma, e chi l’ha ora?
4 Né i sommi sacerdoti Anna e Caiafa furono pontefici, né lo fu Giovanni Battista, il figlio del sacerdote Zaccaria. Ciascuno di essi era cohén (ebraico), o hiereús (greco) o sacérdos (Bibbia Volgata latina). (Luca 1:5; 3:2) No, al tempo di Gesù, Tiberio Cesare era Pontefice Massimo della pagana religione babilonica che Roma praticava.a
5. (a) Come sappiamo che Gesù non fu Pontefice Massimo? (b) In che modo i sacerdoti giudei agirono contro il loro ufficio gridando: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”?
5 Gesù non fu certamente Pontefice Massimo. Nel suo giuramento indicante che Gesù non sarebbe stato un sacerdote levitico o aaronnico Geova non disse che sarebbe stato un sacerdote come il pagano Pontefice Massimo di Roma. Davide, che scrisse la sua profezia prima di morire nel 1037 a.E.V., disse queste parole circa 300 anni prima che Roma fosse fondata e molto tempo prima che il suo re Numa Pompilio stabilisse il collegio di Pontefici. È un fatto che i sacerdoti giudaici agirono contro il loro ufficio di cohén (sacerdote) quando gridarono: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”, accettando l’imperatore romano Tiberio, che era Pontefice Massimo della religione pagana; peggio ancora, rigettarono il reale Re e Sommo Sacerdote di Geova. Il giorno di Pentecoste del 33 E.V., l’apostolo Pietro applicò la profezia di Davide al risuscitato Gesù e disse: “Effettivamente Davide non ascese ai cieli, ma egli stesso dice [Salmo 110]: ‘Geova ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”’. Perciò sappia per certo tutta la casa d’Israele che Dio l’ha fatto Signore e Cristo, questo Gesù che voi avete messo al palo”. — Atti 2:34-36; Giov. 19:15.
6. (a) Quale servizio sacerdotale compì Gesù quando ascese al Padre suo? (b) Quale potere ricevette Gesù a quel tempo, e com’è egli sotto questo aspetto in paragone col sacerdozio giudaico e col Pontefice Massimo?
6 Ascendendo al cielo Gesù comparve dinanzi a Geova Dio nella disposizione che Dio aveva stabilita nei cieli per l’espiazione dei peccati del genere umano. (Ebr. 8:1, 2) Ivi presentò il valore del suo sangue a favore della vita del mondo del genere umano. Perciò Dio gli diede, quale Ricompratore del genere umano, piena autorità sulla vita di tutto il genere umano e anche sullo Sceol (o Ades), che è il comune sepolcro dove giacciono i miliardi di morti del genere umano. Sceol è la parola ebraica e ades è la parola greca che in molti luoghi nella Bibbia di Giuseppe Ricciotti è tradotta con la parola italiana inferno. Usciranno mai quelli che sono nello Sceol o Ades? Quale sacerdozio ha il mezzo per liberarli? Certo non il sacerdozio giudaico della linea di Aaronne, che non aveva nessun sacrificio abbastanza prezioso per redimere il genere umano. (Sal. 47:7-9) E ancora più sicuramente non l’ha il pagano Pontefice Massimo di Roma né i suoi successori i papi di Roma col loro sacerdozio, ma solo Gesù Cristo nella Sion celeste, il grande sacerdote “secondo l’ordine di Melchisedek”, non come il romano Pontefice Massimo.
ASSOCIATI NEL NUOVO SACERDOZIO
7. (a) Chi, con Gesù, avrebbe formato il nuovo sacerdozio? (b) Era Pietro il capo di questo sacerdozio? Date la prova.
7 Dio aveva promesso a Gesù come ulteriore ricompensa per la sua fedeltà una sposa, costituita di un certo numero di suoi seguaci che avrebbero formato la sua congregazione. Questi dovevano seguire attentamente le sue orme e in qualità di sottosacerdoti avrebbero servito con lui come grande Sommo Sacerdote: veramente un NUOVO sacerdozio. I dodici apostoli venivano dopo Gesù nella struttura della congregazione di cui Gesù era il capo, essendo Pietro fra questi ed essendo uno dei sottosacerdoti. Pietro, essendo seguace di Gesù Cristo, certamente non era il capo della congregazione. Pietro non fu Pontefice Massimo, ma un sacerdote cristiano che servì sotto il grande sommo sacerdote simile a Melchisedec, Gesù Cristo. Trent’anni dopo che l’apostolo Pietro era morto, il risuscitato Gesù disse all’apostolo Giovanni nell’isola penale di Patmos: “Io sono il Primo e l’Ultimo, e il vivente; e fui morto, ma, ecco, vivo per i secoli dei secoli, e ho le chiavi della morte e dell’Ades [inferni, Volgata latina; inferno, Ma, Ti]”. (Riv. 1:17, 18) Gesù aveva parlato di questa stessa autorità quando era uomo sulla terra. Egli disse:
8. Quando era sulla terra, come parlò Gesù dell’autorità che doveva ricevere sulla morte e sull’Ades?
8 “Come il Padre ha in sé la vita, così ha concesso anche al Figlio d’avere in sé la vita. E gli ha dato autorità di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone alla risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili alla risurrezione di giudizio”. “Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. — Giov. 5:26-29; 6:54.
9. Come sarebbe avvenuto che le porte dell’Ades non avrebbero sopraffatto la congregazione cristiana?
9 Giacché Gesù doveva ricevere le “chiavi della morte e dell’Ades [Riv. 1:18]”, poteva dire autorevolmente all’apostolo Pietro che anche se Pietro e il resto della congregazione di credenti fossero scesi nella morte e nell’Ades o Sceol quando muoiono di una morte di sacrificio come il loro Signore, tuttavia le porte dell’Ades non sarebbero potute rimanere chiuse per sempre sulla congregazione. Perché no? Perché Gesù, dopo essere stato risuscitato ed essere asceso al Padre, dove presentò il merito della sua vita in sacrificio per il genere umano, avrebbe potuto fare ciò che nessun Pontefice Massimo avrebbe mai potuto fare, cioè usare le sue “chiavi della morte e dell’Ades” per aprire le porte e far uscire la sua congregazione mediante la risurrezione dai morti. Al tempo in cui Gesù disse ciò aveva appena chiesto loro chi credevano ch’egli fosse. Matteo 16:16-19 riporta per noi la conversazione che seguì:
SU CHI È EDIFICATA LA CONGREGAZIONE
10. Che cosa disse Gesù circa il fondamento della congregazione, e quale promessa fece a Pietro?
10 “Rispondendo, Simon Pietro disse: ‘Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente’. Replicando, Gesù gli disse: ‘Felice te, Simone figlio di Giona, perché non te lo hanno rivelato la carne e il sangue, ma il Padre mio che è nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro, e su questo masso di roccia edificherò la mia congregazione, e le porte dell’Ades non la sopraffaranno. Io ti darò le chiavi [di che cosa? dell’Ades? No, ma] del regno dei cieli, e qualunque cosa legherai sulla terra sarà stata legata nei cieli, e qualunque cosa scioglierai sulla terra sarà stata sciolta nei cieli’”. — Vedere anche Mar. 8:27-30 e Luca 9:18-21.
11. (Con il materiale interlineare) A questo punto del nostro studio, quale speciale considerazione delle parole di Gesù in Matteo 16:18 è appropriata?
11 Le suddette parole di Matteo 16:18 rappresentano un versetto molto controverso. Quindi, di seguito stampiamo l’originale testo greco. Quindi sotto stampiamo la traslitterazione inglese del greco. Sotto di essa stampiamo quindi la traduzione inglese parola per parola del greco com’è fatta nel libro intitolato “Il Nuovo Testamento greco-inglese interlineare - il testo greco Nestle con una nuova traduzione inglese letterale del rev. A. Marshall D. Litt”, stampato nel 1960 dalla società a responsabilità limitata di Samuel Bagster e Figli di Londra, Inghilterra. (Tra parentesi stampiamo anche la traduzione italiana del testo inglese).
Κἀγὼ δέ σοι λέγω ὅτι σὺ εἰ
Kago de soi lego oti su ei
“And I also to thee say [,] — Thou art
(“Ed io anche a te dico [,] — Tu sei
Πέτρος καὶ ἐπὶ ταύτῃ τῇ πέτρᾳ οἰκοδομήσω
Petros kai epi tautei tei petrai oikodomeso
Peter, and on this — rock I will build
Pietro, e su questa — roccia edificherò
μου τὴν ἐκκλησίαν, καὶ πύλαι
mou ten ekklesian kai pulai
of me the Church, and [the] gates
di me la chiesa, e [le] porte
ᾅδου οὐ κατισχύσουσιν αὐτῆς.
haidou ou katiskhusousin autes.
of hades will not prevail against it.”
dell’ades non prevarranno contro di essa”).
12. (Con la nota in calce) (a) Nel testo greco, quale differenza vediamo fra “Pietro” e “roccia”? (b) In che modo la Versione Aramaica (Siriaca) è d’accordo? (c) In che modo ci aiuta l’apostolo Paolo a identificare la “roccia” qui menzionata?
12 Non è difficile vedere che c’è una differenza fra Pietro (Pétros) e roccia (pétrai) La differenza è che nel testo greco Pétros è di genere maschile, mentre pétrai è di genere femminile. La stessa differenza si vede anche nella versione latina Volgata. Persino la versione aramaica (siriaca) mostra la differenza di genere per mezzo di una particella che accompagna ciascuna di queste due parole Pietro e roccia.b Si noti che Gesù non disse a Pietro: ‘Tu sei Pietro, e su di TE edificherò la mia chiesa’. Dal summenzionato testo greco è chiaro che Gesù non diceva che Pietro era la pétra (“roccia”) e che su Pietro (Pétros) edificava la sua chiesa o congregazione. Gesù diceva che avrebbe edificato la sua chiesa o congregazione su di sé quale Fondamento. Anche l’apostolo Paolo identifica Gesù Cristo con la Roccia, in 1 Corinti 10:4, che dice: “Tutti bevvero la stessa bevanda spirituale. Poiché bevevano al masso di roccia [pétra] spirituale che li seguiva, e quel masso di roccia [pétra] significava il Cristo”.
13. (a) Quali profezie avrebbe tenuto presenti Gesù parlando ai suoi discepoli della roccia? (b) Come mostra Paolo che Pietro non è la roccia su cui è edificata la congregazione?
13 Gesù prese certamente in considerazione le profezie di Isaia 8:14 e 28:16, che conosceva molto bene. Queste profezie dichiarano: “Egli sarà un santuario, ma anche una pietra d’intoppo, un sasso d’inciampo per le due case d’Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme”. “Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire”. Sarebbe dunque stato Pietro questo “sasso d’inciampo per le due case d’Israele”? È in Pietro che i cristiani ripongono fede per la salvezza? Certamente no! ma è Gesù Cristo. Paolo lo rende chiaro oltre ogni dubbio nella sua applicazione delle profezie a Cristo, in Romani 9:32, 33 e 10:4: “Essi inciamparono nella ‘pietra d’inciampo’; come è scritto: ‘Ecco, io pongo in Sion una pietra d’inciampo e un masso di roccia [pétra] d’offesa, ma chi ripone la sua fede in esso non proverà delusione’. Poiché Cristo è il fine della Legge, onde chiunque esercita fede abbia giustizia”.
DOBBIAMO RICONOSCERE IL NUOVO SACERDOZIO
14. (a) Quale fu l’intendimento di Pietro stesso circa il fondamento della congregazione? (b) Perché dovremmo stare molto attenti a capire le parole di Gesù in Matteo 16:18?
14 Pensò Pietro che Gesù volesse dire che la chiesa sarebbe stata edificata su Pietro stesso? Pensò Pietro d’essere un sacerdote più grande del suo Signore, il grande Sommo Sacerdote come Melchisedec di Dio di cui Pietro era solo sottosacerdote? Ascoltiamo le sue proprie parole sull’argomento: “Il Signore è benigno. Avvicinandovi a lui come a una pietra vivente, rigettata, è vero, dagli uomini, ma presso Dio eletta, preziosa, voi pure, come pietre viventi, siete edificati quale casa spirituale in vista di un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Poiché è contenuto nella Scrittura: ‘Ecco, io pongo in Sion una pietra, eletta, angolare, preziosa; e chi esercita fede in essa non sarà affatto deluso’. Per voi, perciò, egli è prezioso, perché voi siete credenti; ma per quelli che non credono, ‘la stessa pietra che gli edificatori rigettarono è divenuta la testa dell’angolo’, e ‘pietra d’inciampo e masso di roccia [pétra] d’offesa’. Questi inciampano perché sono disubbidienti alla parola”. (1 Piet. 2:3-8) È assurdo pensare che Pietro fosse il fondamento su cui fu edificata la chiesa, e dobbiamo stare molto attenti di non divenire disubbidienti alla parola non accettando queste parole di Pietro, poiché potremmo inciampare a nostra distruzione.
15. (a) Che cosa costituirà il completo nuovo sacerdozio? (b) Quali cose migliori son recate da esso?
15 Perciò, come argomenta così efficacemente l’apostolo Paolo: “Poiché siccome è cambiato il sacerdozio, v’è di necessità anche un cambiamento di legge”. (Ebr. 7:12) Gesù fu il capo di un nuovo sacerdozio, e i suoi seguaci, costituiti dagli apostoli e da altri che ha scelti durante i passati millenovecento anni e che tutti insieme sono 144.000 di numero sotto il loro unico capo Cristo Gesù, sono un nuovo sacerdozio che serve in relazione con un nuovo patto. Mediante l’immeritata benignità di Dio egli ha recato un nuovo sistema di cose, sostituendo il precedente sistema di cose giudaico con il suo sacerdozio e i suoi sacrifici animali imperfetti. Il nuovo sistema di cose basato sullo stesso sacrificio di Cristo opera sotto il nuovo patto. Questo sacrificio rende possibile il perdono dei peccati del genere umano.
16. (a) Perché non c’è bisogno di ripetuti sacrifici, come quello di animali o della messa? (b) Dove si trova Gesù come Sommo Sacerdote simile a Melchisedec? (c) Che cosa ha in serbo per il genere umano, e quando il nuovo sacerdozio amministrerà i benefici del sacrificio di Gesù per il genere umano?
16 Non v’è dunque alcun bisogno di ripetuti sacrifici come il sacerdozio levitico della linea di Aaronne usava offrire nel tempio né un ripetuto sacrificio della messa, com’è fatto dal sacerdozio della cristianità, ma l’unico sacrificio di Cristo Gesù è stato offerto e ora non è questione di un sacrificio ripetuto. Piuttosto, la sua opera di sacrificio è compiuta e Cristo Gesù è insediato nella Sion celeste, posto come pietra provata, la preziosa pietra angolare di sicuro fondamento, in adempimento alla profezia di Isaia 28:16. Egli fu rigettato diciannove secoli fa dalla Sion terrestre, ma ora risiede nella Sion spirituale, nella Sion celeste, e ha una completa provvista di pane della vita per il genere umano come risultato del suo sacrificio, che è pronto ad amministrare. Come dice Paolo in Ebrei 9:28: “Così anche il Cristo fu offerto una volta per sempre per portare i peccati di molti; e la seconda volta apparirà indipendentemente dal peccato e a quelli che premurosamente lo cercano per la loro salvezza”. Nel 1918 egli cominciò a risuscitare la sua fedele congregazione perché fosse con lui. Alcuni sono ancora sulla terra con le prospettive di unirsi a lui nel prossimo futuro. Durante il regno millenario di Cristo, la sua congregazione di sottosacerdoti servirà con lui nei cieli in qualità di re e sacerdoti e avrà il glorioso privilegio di amministrare i benefici del sacrificio di Cristo al fedele genere umano sulla terra. Non è dunque ad alcun pontefice né a un Pontefice Massimo, ma al Sommo Sacerdote Gesù Cristo simile a Melchisedec nella Sion celeste che devono venire tutte le persone che hanno fede. — Riv. 20:6.
[Note in calce]
a Il Pontefice Massimo Giulio Cesare aumentò il numero dei pontefici del collegio a sedici. The Encyclopædia Britannica, undicesima edizione, Volume 22, pagina 66b sotto PONTEFICE dice: “Il nome deriva chiaramente da pons [ponte] e facere [fare] ma ora non si può determinare se si debba intendere che questo indichi qualche speciale legame con il sacro ponte sul Tevere (Pons Sublicius), o quale possa essere stato il significato originale. Il collegio esisteva sotto la monarchia [di Roma], quando i suoi membri erano probabilmente in numero di tre; si possono considerare sicuramente quali consiglieri legali del rex [re] in tutte le questioni di religione. Sotto la repubblica [di Roma] essi acquistarono importanza sotto un pontifex maximus [massimo costruttore di ponti], il quale assunse i doveri del re come principale amministratore della legge religiosa. . . . Essi avevano la carica a vita. L’immensa autorità del collegio si accentrava nel pontefice massimo, formando gli altri pontefici il suo consilium o corpo di consiglieri. Le sue funzioni erano in parte sacrificali o rituali, ma queste erano le meno importanti; il vero potere stava nell’amministrazione dello jus divinum [diritto divino]. . . . È ovvio che un sacerdozio avente funzioni come queste, e con la carica a vita, dovette avere grande potenza nello stato, e nei primi tre secoli della repubblica è possibile che il pontefice massimo fosse in effetti il membro più potente. . . . Giulio Cesare l’ebbe negli ultimi vent’anni della sua vita, e Augusto lo assunse dopo la morte di Lepido nel 12 a.C. dopo di che essa divenne inseparabile dalla carica di imperatore regnante. Con il declino dell’impero [romano] il titolo passò molto naturalmente ai papi, le cui funzioni di amministratori della legge religiosa somigliavano strettamente a quelle dell’antico sacerdozio romano, di qui l’uso moderno di ‘pontefice’ e ‘pontificale’”.
b Il testo siriaco ha kipha sia per “Pietro” che per “roccia”, ma “Pietro” è preceduto dal pronome verbale maschile (hu) per mostrare che kipha, che significa “Pietro”, è maschile, mentre “roccia” è preceduto dall’aggettivo dimostrativo femminile (háde). Questo secondo kipha, che significa “roccia”, è dunque femminile. Perciò la Versione Siriaca è d’accordo con l’originale testo greco; e quindi l’argomento secondo cui, per il fatto che nella Versione Aramaica (Siriaca) è applicata la stessa parola kipha sia a Pietro che alla roccia, essi significhino la stessa persona è provato falso. — Light on the Four Gospels from the Sinai Palimpsest del dott. Agnes Smith Lewis, pagine 54, 55, dell’Edizione del 1913.